Un urlo di rabbia dalla PTPA verso gli organi mondiali del tennis. Una riforma sul calendario, sui sistemi di classifica e sul diritto d’immagine
Oggi, il PTPA (Professional Tennis Players Association) capitanata in particolare da 12 giocatori ATP e dallo studio legale internazionale e storico difensore dei giocatori Weil, Gotshal & Manges LLP ha avviato una serie di azioni legali negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell’Unione Europea contro gli organi di governo del tennis.
Nel mirino l’Association of Tennis Professionals (ATP), la Women’s Tennis Association (WTA), la International Tennis Federation (ITF) e l’International Tennis Integrity Agency (ITIA). Le cause denunciano abusi sistemici, pratiche anticoncorrenziali e un evidente disprezzo per il benessere dei giocatori che ci sono ormai da decenni.
L’obiettivo è quello di porre fine al sistema corrotto, illegale e abusivo del tour tennistico e ottenere un risarcimento finanziario.
L’azione della PTPA
Dopo anni di sforzi per riformare il tennis professionistico, la PTPA ha intrapreso un’azione legale decisiva.
L’associazione dei giocatori fondata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil nel 2020 ha chiesto un processo presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti a New York per cause legali. Esse sono sostenute dalla maggioranza dei giocatori attualmente nella top 250 mondiale sia maschile che femminile, compresi i primi 20 giocatori.
Gli organi di governo del tennis sono accusati di essere corrotti, di abusare e sfruttare i giocatori per ottenere profitti personali attraverso un controllo monopolistico.
Queste pratiche illegali hanno danneggiato in primis i giocatori, i tifosi e lo sport, e sono una grave minaccia per il suo futuro. Gli atleti chiedono giustizia per un sistema equo e trasparente che dia ascolto ai loro diritti, alla loro salute e alla loro sicurezza, in modo tale da avere lo stesso trattamento degli atleti professionisti di altri sport.
Le restrizioni anticoncorrenziali e le pratiche abusive denunciate
L’ATP, la WTA, l’ITF e l’ITIA sono accusate di una serie di restrizioni anticoncorrenziali draconiane e di pratiche abusive, tra cui:
Collusione per ridurre la concorrenza: sono stati stipulati accordi per sopprimere la concorrenza tra i tornei che potrebbero offrire ai giocatori maggiori opportunità di guadagno. Queste restrizioni illegali consentono al cartello di pagare compensi artificialmente bassi ai tennisti professionisti, di eliminare la concorrenza tra di loro e di impedire a qualsiasi potenziale concorrente di entrare nel mercato.
Fissazione dei premi in denaro e soppressione dei guadagni dei giocatori: fissato un tetto massimo ai premi in denaro che i tornei assegnano. Inoltre la capacità dei giocatori di guadagnare fuori dal campo è limitata, evitando il libero mercato. Le azioni legali mostrano come gli imputati respingano le richieste dei proprietari dei tornei di aumentare i premi in denaro. In questo modo il sistema resta manipolato a favore degli imputati.
Da tenere a mente questi dati. L’anno scorso più di due miliardi di persone in 200 Paesi hanno assistito a partite di tennis professionistico. Questo dimostra la domanda globale e la bellezza di questo sport e degli atleti professionisti. Nonostante questo, i migliori tennisti al mondo guadagnano una frazione della somma dei migliori atleti di altri sport di rilevanza mondiale.
Nel 2024, gli U.S. Open hanno ricavato 12,8 milioni di dollari dalla vendita di un singolo cocktail speciale, una cifra superiore a quella pagata ai due campioni di singolare messi insieme. I tennisti vengono pagati solo per il 17% dei ricavi, al contrario di altri sport come il golf, la pallacanestro e il football americano, che si aggirano tra il 35-50% e oltre.
Mandati relativi ai punti di classifica: il sistema “punti di classifica”, detta quali sono i tornei in cui i giocatori possono competere, quanto compenso guadagnano e se ricevono o meno determinate opportunità di sponsorizzazione. Il sistema allontana i giocatori da qualsiasi evento alternativo e li costringe a competere solo nei tornei degli imputati se vogliono giocare a tennis a livello professionistico.
Forzare un calendario insostenibile: la stagione del tennis professionistico si estende per 11 mesi all’anno, lasciando poco tempo ai giocatori per riposare e recuperare. Il calendario è considerato insostenibile ed impone ai giocatori di viaggiare a proprie spese. Il tempo trascorso con la famiglia o quello per riprendersi dagli infortuni viene così vissuto come una rinuncia alle opportunità di guadagnarsi da vivere e di guadagnare punti in classifica.
Disinteresse verso i giocatori: i giocatori spesso competono con il caldo torrido, ad orari scomodi e giocano con palline da tennis diverse di settimana in settimana, con conseguenti lesioni fisiche.
Sfruttamento finanziario dei giocatori: essi sono costretti a cedere i loro diritti di nome, immagine e somiglianza (NIL) senza alcun compenso. Al contrario, gli organi di governo traggono profitto dalla loro identità e non consentono loro di assicurarsi alcune sponsorizzazioni indipendenti. In questo modo, il numero di sponsor che possono avere e la concorrenza sono limitati.
Violazione dei diritti alla privacy: i giocatori sono sottoposti a perquisizioni invasive dei dispositivi personali, a test antidroga casuali nel cuore della notte e a interrogatori senza rappresentanza legale. L’ITIA spesso ha sospeso i giocatori nonostante ci fossero prove inconsistenti o inventate. I telefoni dei giocatori vengono confiscati e perquisiti senza consenso: una grave invasione della privacy che viola la legge.
Le dichiarazioni di giocatori. I social impazziscono
Prima di presentare le denunce, la PTPA ha incontrato più di 250 giocatori di tutti i tour, tra cui la maggior parte dei Top 20 maschili e femminili, per discutere i risultati della revisione legale. Il feedback estremamente positivo della maggior parte dei giocatori è stato una conferma clamorosa: il cambiamento è necessario ora e i giocatori sono uniti nella lotta per la riforma.
Le parole di Pospisil e Cirstea
Secondo Espn, tra i 12 partecipanti alla causa di New York c’è ovviamente il co-fondatore della PTPA Vasek Pospisil. Dal lato femminile, parole importanti provengono dalla romena Sorana Cirstea.
Vasek Pospisil – “Non si tratta solo di soldi, ma di equità, sicurezza e dignità umana di base“, ha dichiarato il cofondatore e membro del Comitato esecutivo della PTPA. “Sono uno dei giocatori più fortunati e all’inizio della mia carriera ho dovuto dormire in macchina quando mi recavo alle partite. Mi immagino che ad un giocatore della NFL venisse detto di dormire in macchina durante una trasferta. Sarebbe assurdo e non accadrebbe mai, ovviamente. Nessun altro sport di questa portata tratta gli atleti in questo modo. Gli organi direttivi ci costringono a contratti ingiusti, ci impongono orari disumani e ci puniscono per aver parlato. Le azioni legali intraprese oggi mirano a sistemare il tennis per i giocatori di oggi e per le generazioni future. È tempo di responsabilità, di riforme reali e di un sistema che protegga e dia potere ai giocatori. Tutte le parti interessate meritano uno sport che operi con correttezza e integrità”.
Pospisil sul proprio profilo Instagram ha pubblicato alcune storie in merito a questo tema, mostrando il suo atteggiamento contrariato verso il sistema.
Sorana Cirstea – “I giocatori non possono permettersi il lusso di aspettare all’infinito un cambiamento significativo. Nonostante abbiamo ripetutamente espresso le nostre preoccupazioni e fatto sentire la nostra voce, siamo stati accolti da promesse vuote. Le condizioni attuali, caratterizzate da orari stringenti, incertezza finanziaria e sostegno inadeguato, sono insostenibili. L’azione legale non è una prima scelta, ma in questa fase è necessaria per imporre la responsabilità e garantire i miglioramenti da tempo attesi. I giocatori e le generazioni future meritano il meglio. Non ci arrenderemo finché non ci saranno cambiamenti reali!”.
Kyrgios e Opelka non esitano a partecipare
Non si sono risparmiati nemmeno due giocatori che in questo momento stanno facendo parlare parecchio di loro a causa dei loro punti di vista a volte troppo rigidi e diretti. Stiamo parlando delll’australiano Nick Kyrgios e delll’americano Reilly Opelka.
Tra gli altri giocatori ci sono l’esperto di doppio Christian Harrison, Ingrid Neel e Corentin Moutet. Tutti e tre sono infatti coinvolti in procedimenti legali nel Regno Unito e nell’Unione Europea.
Lo sconforto e la speranza dei consulenti della PTPA
Il tennis è rotto”, ha dichiarato Ahmad Nassar, direttore esecutivo del PTPA. “Dietro la facciata glamour che gli imputati promuovono, i giocatori sono intrappolati in un sistema ingiusto che sfrutta il loro talento, sopprime i loro guadagni e mette a rischio la loro salute e sicurezza. Abbiamo esaurito tutte le possibilità di riforma attraverso il dialogo, e gli organi di governo non ci hanno lasciato altra scelta se non quella di chiedere conto del loro operato attraverso i tribunali. Risolvere queste carenze sistemiche non significa distruggere il tennis, ma salvarlo per le generazioni di giocatori e appassionati a venire”.
Drew Tulumello, co-presidente del dipartimento di contenzioso globale di Weil, si è espresso così: “Weil è onorata di portare avanti questa causa per ottenere un cambiamento strutturale e duraturo per i giocatori di tennis professionisti di tutto il mondo. Per anni, i giocatori sono stati intrappolati in un sistema ingiusto che limita artificialmente la quantità di premi in denaro che possono guadagnare, li costringe a giocare quando e dove i tour lo richiedono, impone loro quali prodotti possono sponsorizzare e ignora il loro benessere fisico e mentale. Le prove e le testimonianze che presenteremo si baseranno su testimonianze di esperti economici e di giocatori, e garantiranno che i giocatori abbiano finalmente voce in capitolo nella gestione del loro sport. È tempo che le forze del libero mercato entrino nel tennis professionistico e che la voce dei giocatori venga ascoltata”.
Le parole di Jim Quinn, Co-Lead Counsel ed ex presidente del dipartimento di contenzioso globale di Weil: “I tennisti professionisti devono affrontare alcune delle condizioni più problematiche che io abbia mai visto. Ho trascorso decenni a lavorare con gli atleti in tutti gli sport globali e il completo disinteresse per il benessere dei tennisti da parte delle autorità non ha eguali. Questo sport ha un disperato bisogno di essere trasformato per il bene degli atleti e di tutte le parti interessate”.
L’unione fa la forza: verso un futuro migliore per lo sport
L’avvio di azioni legali rappresenta un passo cruciale e necessario verso la costruzione di un futuro migliore per il tennis professionistico. Il PTPA non intende mollare, e continua a difendere gli interessi dei giocatori.
Gli organi direttivi sono sicuramente responsabili delle loro inadempienze, ed è importante che la voce giri sempre di più per avere giustizia per il mondo dello sport.