Non basta il gioco fantasioso del tennista azzurro per avere la meglio sul qualificato Tseng
C.H. Tseng b. M. Bellucci 7/6(5) 62
Sì dice che il tennis sia ormai una questione di “altezza”, ma in questo caso ad affrontarsi sono due giocatori che non superano il metro e 75. Da questo punto di vista si parte in totale parità.
Il match parte in totale equilibrio e la tecnologia è ormai presente in campo, a bordo campo, durante gli scambi ed è il terzo occhio per tutti gli arbitri. Prova ne è che, già ad inizio set, Bellucci chiama il video review per una palla chiamata con il doppio rimbalzo dall’arbitro. I giocatori hanno a disposizione 3 video review e la prima l’azzurro se la gioca male. Secondo rimbalzo confermato e punto di Tseng.
Bellucci serve molto bene e il fatto di essere mancino mette molto in difficoltà il suo avversario che fatica a trovare la risposta. Al contrario, l’azzurro si posiziona lontano dalla riga di fondo per poi, improvvisamente, avanzare e raggiungere la rete ad effetto sorpresa. La strategia porta i suoi frutti e si continua in perfetta parità.
Nei momenti importanti Bellucci si fa sentire con un bel ‘come on’ che va a sostituire il più famoso ‘vamos’ urlato dalla maggior parte dei giocatori. L’azzurro fa vedere tutto il suo miglior repertorio: smorzata per chiamare l’avversario a rete e poi lob di precisione. Perfetto.
Sì arriva al tie- break, non prima di aver assistito ad un momento di stizza del giocatore azzurro che aveva anche avuto la palla per portarsi in vantaggio. Tseng porta a casa il tie-break che, a giudicare dall’esito della partita, avrà un peso importante sull’andamento del match. Da lì in poi il match diventa complicatissimo per Bellucci che fatica a trovare le sue giocate spettacolari e subisce il gioco dell’avversario.
Bellucci ha un gioco divertente e spettacolare, ma non è stato questa volta sufficiente contro Tseng che si regala un secondo turno contro Tsitsipas.