La storia, i record del torneo e l’incredibile vicenda di Thomas Muster, costretto a rinunciare alla finale contro Ivan Lendl
Il Miami Open deve la sua nascita all’ex tennista statunitense Butch Buchholz. Earl Henry “Butch” Buchholz Jr., nato nel 1940, è stato uno dei migliori giocatori tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60. Dopo il ritiro, nel 1985, fondò il Lipton International Players Championships, oggi conosciuto come Miami Open, che nel tempo è diventato un evento di riferimento per entrambi i circuiti, maschile e femminile. In suo onore, uno dei campi del torneo porta il suo nome.
La sede del torneo
Dal 2019, il torneo si disputa all’Hard Rock Stadium, casa dei Miami Dolphins, la squadra locale di football. Il proprietario Stephen Ross ha investito oltre 50 milioni di dollari per trasformare l’area in un impianto tennistico, con 29 campi permanenti costruiti al posto dei parcheggi dello stadio, mentre il campo centrale è una struttura temporanea, montata ogni anno in occasione del torneo.
Protagonisti e curiosità
Negli anni ‘90, il torneo fu dominato da Pete Sampras (3 titoli: 1993, 1994, 2000) e Andre Agassi (sei vittorie:1990, 1995, 1996, 2001, 2002, 2003).
Marcelo Rios nel 1998, dopo aver vinto il torneo, divenne il primo sudamericano numero 1 al mondo.
Nel 2004 si giocò il primo incontro in assoluto tra Roger Federer e Rafael Nadal.
Nel 2006 venne introdotto il sistema di replay Hawk-Eye e si disputò l’ultima finale al meglio dei cinque set, con Federer vincitore su Ljubicic.
I record
Andre Agassi e Novak Djokovic condividono il primato di sei titoli a Miami. Agassi detiene anche il record di 20 finali giocate e di 20 vittorie consecutive (dal 2001 al 2004).
Il campione più giovane è stato Carlos Alcaraz (2022, a 18 anni e 332 giorni), mentre il più anziano Roger Federer (2019, a 37 anni e 235 giorni).
Thomas Muster
Nel 1989, il giocatore austriaco Thomas Muster, noto per la sua abilità sulla terra battuta, raggiunse la sua prima finale importante sul cemento del Miami Open. Ma la finale contro Ivan Lendl non si giocò mai. La notte prima del match, mentre tornava in hotel, Muster fu coinvolto in un grave incidente stradale: la sua auto fu colpita da un veicolo guidato da un uomo ubriaco e senza patente. L’austriaco riportò una lesione al legamento crociato del ginocchio sinistro, che mise a rischio la sua carriera.
Dopo mesi di riabilitazione, tornò in campo a settembre, a Vienna. Nel 1990, meno di un anno dopo l’incidente, vinse il suo primo titolo sul cemento ad Adelaide e tornò tra i migliori, raggiungendo la Top 10 e qualificandosi al Masters di fine anno.
Il suo apice arrivò nel 1995, quando vinse il Roland Garros e diventò numero 1 del mondo. Per prendersi la sua rivincita su Miami, però, dovette aspettare fino al 1997, quando finalmente riuscì a conquistare il titolo che gli era sfuggito otto anni prima.
Gli italiani a Miami
Per l’Italia, il protagonista indiscusso è Jannik Sinner. Dopo due finali perse (2021 contro Hurkacz e 2023 contro Medvedev), nel 2024 ha sollevato il trofeo battendo in semifinale Medvedev e in finale Grigor Dimitrov.
In passato, il miglior risultato italiano era stato la semifinale di Fabio Fognini nel 2017, mentre negli anni ‘90 si erano distinti Cristiano Caratti (quarti nel 1991) e Diego Nargiso (quarti nel 1992).
Il Sunshine Double
Vincere Indian Wells e Miami nello stesso anno è un’impresa straordinaria, riuscita solo a 11 giocatori nella storia. Novak Djokovic è il recordman con 4 Sunshine Double, seguito da Roger Federer (3) e Steffi Graf (2). L’hanno vinto una volta: Iga Swiatek (2022), Vika Azarenka (2016), Kim Clijsters (2005), Andre Agassi (2001), Marcelo Rios (1998), Pete Sampras (1994), Michael Chang (1992) e Jim Courier (1991).