Il tribunale penale dipartimentale del Doubs ha emesso il verdetto al termine di un processo durato tre giorni. L’uomo era accusato di aver violentato una tennista tra il settembre 2016 e il marzo 2018
Intorno alle 23:30 di giovedì 13 febbraio, in coda a tre giorni di processo e dopo aver ascoltato la testimonianza dell’imputato, il Tribunale Penale del Doubs (nella Regione Borgogna-Franca Contea) ha condannato l’ex vicepresidente della FFT Jean-Pierre Dartevelle a dieci anni di carcere. L’uomo, 74 anni, è stato dichiarato colpevole di aver ripetutamente violentato un’ex promessa del tennis in un periodo compreso tra il settembre del 2016 e il marzo del 2018.
La corte ha accolto in toto le richieste del procuratore generale François Prélot, il quale aveva definito la vicenda “un tipico caso di controllo e manipolazione psicologica“, mentre l’imputato aveva sempre descritto il rapporto come “consensuale”. La vittima, che all’epoca dei fatti aveva un’età compresa tra i 17 e i 19 anni, non aveva richiesto l’udienza a porte chiuse, sebbene questa sia la prassi per i procedimenti che hanno in oggetto reati sessuali contro minori.
Per l’avvocato dell’ex giocatrice, il penalista Benjamin Liautaud, “è stata riconosciuta la costrizione morale perpetrata da Dartevelle, anche considerati i problemi psicologici e i disturbi post-trumatici di cui ha sofferto e soffre la mia cliente. Non so se questa decisione del Tribunale la aiuterà, ma sicuramente da oggi è libera e padrona del proprio destino. Oggi le viene riconosciuto lo status di vittima e questo è essenziale per lei“.
Di tutt’altro umore, naturalmente, l’ex alto dirigente del tennis d’Oltralpe: “Quello che dice (la sua accusatrice, NdR) è falso, falso, falso. Non so più chi sono. Sono un manipolatore? Un mostro?“.