More
    TennisTalker MagazineTennis TTIntervisteSinner, le prime parole da pluricampione a Melbourne
    Pubblicato in:

    Sinner, le prime parole da pluricampione a Melbourne

    Jannik, felice e orgoglioso, brinda in conferenza stampa con i giornalisti e risponde alle domande sulla vittoria del suo terzo Slam

    Jannik Sinner, numero uno al mondo e da oggi tre volte campione Slam, entra in conferenza stampa con il suo secondo trofeo conquistato sul cemento di Melbourne e brinda insieme alla sala stampa. L’azzurro ha prima analizzato i momenti chiave che gli hanno permesso di conquistare questo successo :“E’ stata una prestazione fantastica, all’inizio stavo servendo molto bene e ho cercato di entrare nel match molto velocemente. E’ stata una partita di qualità da parte mia, nel secondo set sono stato un po’ fortunato nel tie-break, ma considerando tutto è stato un percorso fantastico qui in Australia, sono estremamente felice anche di averlo condiviso con il mio team, la mia famiglia e le persone che amo.

    H cercato di essere molto aggressivo all’inizio, ciò mi ha dato la fiducia per sentire la palla in un certo modo, quando vai avanti di un set, questo ti dà fiducia, ho avuto delle chance anche nel secondo, delle palle break, ma lui ha servito sempre molto bene, ho cercato di stare sempre lì mentalmente, cercando di giocare tutti i punti nel miglior modo possibile. Nel tie-break sono stato un po’ fortunato ma sono molto contento di come ho gestito le situazioni.”

    A Jannik sono state riportate le parole di Zverev, che in conferenza lo ha definito simile alla versione “prime” di Djokovic: “E’ un complimento meraviglioso, ognuno è diverso, ho delle somiglianze con lo stile di gioco di Djokovic. Credo ancora che quando Novak gioca al meglio è veramente molto difficile da battere. Ma sai, ho cercato di imparare da lui per quanto riguarda l’aspetto mentale, ho cercato di capire come gestiva i punti, i momenti di pressione. Credo ancora che siamo diversi come giocatori perché tutti siamo diversi ma ovviamente abbiamo delle somiglianze, ossia il fatto di avere colpi puliti da fondo campo, avere un buon movimento, capire prima dove il tuo avversario posiziona la palla.

    Questo successo arriva dopo un periodo complicato per l’altoatesino fuori dal campo a causa della vicenda “doping” e di problemi personali: “Sono molto orgoglioso, è difficile da descrivere perché molte cose sono successe fuori dal campo. Cerco, quando vado in campo, di “bloccare” questo tipo di cose anche se a volte è difficile, l’altra grande fortuna è che il mio team e le persone che mi sono vicine si fidano di me. Ciò è anche più importante perché posso parlare con loro apertamente, quando vado in campo cerco  di concentrarmi sul match, so che può durare tre, quattro o cinque ore, ma so che è il momento in cui devo essere molto concentrato. Ovviamente anche in palestra , cerchi di stare nella routine e pensi meno a cosa sta succedendo; naturalmente è ancora un po’ nella testa, ma so che ora sono in questa posizione e nulla può cambiare.

    Jannik ha parlato anche delle qualità del suo super coach Darren Cahill:“E’ una persona onesta, per essere un grande coach con così tanti giocatori devi capire chi hai a fianco e devi andare “al ritmo” del giocatore, capire cosa gli piace, cosa non gli piace e a lui bastano solo alcune settimane. Una cosa che amo di lui e che è molto umile, si adatta al team molto bene e ho cercato di fare un grande risultato per lui, anche perché è australiano ed è il suo ultimo grande slam qui come coach. Noi parliamo molto di Darren ma c’è anche Simone: è meraviglioso ciò che ha fatto, mi ha cambiato come giocatore, mi ha dato molta fiducia sul fatto che posso fare anche cose diverse. Penso che sia la combinazione di due grandi persone, non solo allenatori. Allenare è importante in campo ma anche fuori e sono stato molto fortunato a trovare Darren, Simone e tutto il resto del team, stiamo cercando di continuare a lavorare, di continuare a crederci.

    Il numero uno al mondo ha precisato anche che il cemento è la sua superficie preferita ma che ha intenzione di migliorare anche sulla terra e sull’erba: “Naturalmente sul cemento mi sento più a mio agio, penso che possiamo vederlo, ma lo prendo come una cosa positiva perché sulle altre superfici ho ancora margini di miglioramento e cercherò di mettere molta energia in ciò, cercando di trovare i modi corretti e di andare avanti anche negli altri due grandi Slam. Poi vedremo, sono ancora giovane e ho tempo per migliorare, specialmente sull’erba, dove non ho mai giocato a livello juniores, quindi è stato nuovo per me quando sono arrivato nel Tour.

    Un giornalista ha chiesto a Sinner se il fatto che adesso ci sia una data per la sentenza del TAS abbia dato una motivazione giusta all’italiano: risposta negativa da parte sua: “No, ciò che è successo è successo, continuo a giocare così perché ho ben chiaro cosa sia successo, se fossi colpevole non giocherei in questo modo. Credo ancora che ogni volta ne sono uscito bene, è questo sarà il caso ma al momento non ci sto pensando. Naturalmente alcuni giorni vorresti non avere questi problemi ma non vedo l’ora sempre di tornare in campo. Ora avrò anche un po’ di riposo, il che è importante per il mio corpo, per la mia mente e quando poi tornerò in campo cercherò di migliorare.

    Il pluricampione slam ha parlato dei prossimi obiettivi e del lavoro che deve svolgere per essere competitivo anche negli altri Slam: E’ una cosa a cui penso (riferendosi agli Slam che gli mancano NdR) perché devi essere un giocatore completo, non solo su una superficie. La scorsa stagione non è stata brutta sulla terra e sull’erba, posso fare meglio? Sì. Ma vediamo. Queste sono domande a cui risponderemo in futuro, punteremo a cercare di “entrare” in questo stile di gioco, soprattutto nei movimenti sull’erba, perché è diverso, e poi vedremo”.

    Jannik ha concluso la conferenza con la stampa internazionale sottolineando le differenze fra le difficoltà nel torneo che ha dovuto affrontare l’anno scorso, e quelle che ha gestito quest’anno : “Hai un po’ più di pressione che devi gestire, ma allo stesso tempo sai che puoi farlo, perché già l’hai fatto una volta. Questa volta ho capito che ogni giorno è diverso, ci sono giorni in cui non ti senti al 100% e poi improvvisamente in un altro match sei dentro al torneo. Ho imparato molte cose nel corso dell’anno, e ciò non si nota solo guardando ai risultati, ma osservando come ho gestito le situazioni…

    Commenti

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui

    Newsletter

    Ti potrebbe interessare...

     

    Segui i tornei in collaborazione con TENNISTALKER MEDIA PARTNER

    più popolari