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    TennisTalker MagazineNewsCoach Murray sconsolato per il ritiro di Djokovic: "Un peccato, ma torneo molto positivo"
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    Coach Murray sconsolato per il ritiro di Djokovic: “Un peccato, ma torneo molto positivo”

    Il super allenatore del campione serbo ha commentato il torneo di Nole, dicendosi ovviamente dispiaciuto per l’infortunio che ha costretto il suo antico rivale ad alzare bandiera bianca dopo il primo set della semifinale con Zverev

    Andy Murray, il nuovo, prestigiosissimo membro dello staff di Novak Djokovic, ha rilasciato un interessante commento di carattere generale sulle prestazioni offerte dall’ex collega all’Australian Open. La soddisfazione per la favolosa prova offerta nel match contro Carlos Alcaraz è ovviamente offuscata dal dispiacere per l’infortunio alla coscia sinistra che ha costretto Nole a ritirarsi dopo appena un set nella semifinale con Zverev. “A volte il corpo non risponde come vorremmo – ha detto il campione scozzese -, è stato davvero un peccato dover concludere il torneo così, perché Novak non era lontano dall’ottenere qualcosa di speciale. Ha disputato un Open d’Australia molto buono“.

    In effetti, dopo aver assistito alla super prestazione con Alcaraz – “una performance incredibile, uno dei migliori match a cui abbia mai assistito“, ha detto Sir Andy – in molti avevano iniziato a rivedere l’ordine gerarchico dei favoriti alla vittoria finale. Anche perché, prima della partita con Carlitos, Nole aveva tratto indicazioni sempre più incoraggianti dalle vittorie in sequenza con Basavareddy, Faria, Machac e Lehecka.

    Murray ha tenuto altresì a dire la sua riguardo al proprio ruolo nella squadra e alle prospettive future della collaborazione con il 24 volte campione Slam: “Novak ha un team incredibile che lavora con lui da molto tempo e che ha fatto un lavoro clamoroso per mantenerlo nella posizione in cui è alla sua età. Quindi mi imbarazza un po’ quando nelle interviste mi attribuisce meriti. Io ho ancora molto da imparare; passare dal ruolo di giocatore a quello di coach non è facile, perché devi smettere di pensare solo a te stesso. Se continueremo a collaborare? Confermo quanto detto da Novak: ne parleremo con calma“.

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