Lorenzo è lucido in conferenza stampa dopo la sconfitta con Shelton: “All’inizio sono stato prevedibile, poi la partita è cambiata”. E butta uno sguardo su ciò che sarà: “Jannik ci ha già vinto…”.
Senza rimpianti, ma la faccia non sprizza gioia da tutti i pori. Non lo dice, ma si vede: Lorenzo Sonego è deluso dopo la sconfitta patita contro Ben Shelton che gli è costata l’accesso alle semifinali dell’Open d’Australia. Delusi dopo un torneo così, ma come si fa? Si fa, si fa; l’ambizione è la base su cui costruire la prospettiva di grandi traguardi. Il ventinovenne torinese può rincasare sereno però: ha raggiunto i quarti, fatto vedere notevoli miglioramenti diffusi, recuperato una classifica più che buona (al momento il live ranking lo rintraccia alla trentacinquesima piazza). Ce n’è abbastanza per guardare con fiducia al futuro, a partire dai prossimi impegni, “che verosimilmente saranno a Rotterdam e Marsiglia; mi trovo bene indoor, sono carico e motivato“.
Focus già indirizzato alle settimane che verranno, ancora prima di abbozzare un commento a caldo su ciò che è appena andato in archivio, non un brutto segnale. Adesso però è il tempo delle valutazioni: “Sono contento del torneo, ho dato tutto e ho potuto verificare apprezzabili miglioramenti in risposta e con il rovescio. Il mio obiettivo primario era quello di non avere rimpianti e da questo punto di vista non posso non essere soddisfatto“.
Qualcuno ha avuto la sensazione che il match contro Shelton sia dipeso più dalle sue scelte che da quelle prese dal ventiduenne di Atlanta: “Sicuramente, tolto il servizio, il gioco l’ho avuto più in mano io. Il suo atteggiamento rispetto ad altre volte è stato più guardingo. È stato solido, ha commesso pochi errori e ha variato tanto, facendomi faticare a prendere ritmo. Forse all’inizio sono stato prevedibile insistendo troppo sul suo dritto, ma dal terzo ho iniziato a verticalizzare molto spesso e la partita è cambiata. Lui è migliorato tanto in risposta, stava molto lontano e mi restituiva una palla alta e carica che mi toglieva quella frazione di secondo utile ad attaccarlo. La sua arma però è il servizio, che lavora molto, che fa saltare tanto, che varia spesso. È difficile da leggere e pesante sulla racchetta. Ci devi andare deciso, altrimenti la palla vola via“.
Sonego lascia l’Australia con una manciata di colpi che chiedono (a buona ragione!) asilo nella top 10 degli highlights dell’Happy Slam, ivi compresa la straordinaria volée in tuffo “con risucchio” giocata oggi sul tre pari del secondo set, per giunta in concomitanza di una palla break. “Se non vinco l’hotshot del torneo quest’anno…” commenta Sonego, finalmente sciogliendosi in un sorriso.
E dunque niente derby italiano nella semifinale di Melbourne: tra i quattro che si contenderanno il primo Slam dell’anno, l’unico nostro rappresentante sarà Jannik Sinner, che ha battuto Alex De Minaur per la nona volta in altrettanti incontri. E toccherà proprio al numero uno del mondo contendere a Shelton un posto nell’ultimo atto del torneo: “Ma non mi sento di dargli nessun consiglio, Jannik sa meglio di me quello che deve fare. Ha già battuto Shelton ed è uno dei migliori ribattitori del circuito, quindi ha un grande vantaggio, perché questo gli permetterà di gestire gli altri aspetti del match più tranquillo“.