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    TennisTalker MagazineNewsSascha Zverev vincente e contrariato: "Gestione ridicola della tecnologia negli Slam"
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    Sascha Zverev vincente e contrariato: “Gestione ridicola della tecnologia negli Slam”

    Battendo Tommy Paul, il secondo favorito in gara si è qualificato per la terza volta alle semifinali dell’Open d’Australia al termine di un match segnato da avvenimenti inusuali, tra piume in campo, spettatori insubordinati e downgrade informatici incomprensibili.

    Venerdì Sascha Zverev prenderà parte per la terza volta in vita sua al penultimo atto dell’Open d’Australia. Il pass l’ha staccato battendo nei quarti Tommy Paul dopo una partita molto difficile durante la quale il ventisettenne USA ha sprecato tantissimo. Di fatto, l’ex campione del Roland Garros junior ha consentito al più quotato rivale di rimanere a galla nei primi due set giocando malissimo in tutti gli snodi decisivi, e quando ha abbozzato una reazione (pure vigorosa) era ormai troppo tardi. Sacha è sopravvissuto a Paul, certo, ma anche a una serie di eventi non necessariamente ortodossi occorsi durante la sfida.

    Ho la sensazione di avere rubato i primi due set – ha esordito Zverev davanti ai microfoni della conferenza stampa -, perché lui (Paul, NdR) stava giocando meglio e ha servito per chiuderli entrambi. Per fortuna ho interpretato bene due tie break in cui Tommy ha forse sbagliato più di quanto avrebbe dovuto. Sono contento di essermela cavata in quel frangente perché non è stato facile“.

    Come si diceva, Zverev venerdì giocherà la terza semifinale a Melbourne: “Mi chiedete quali differenze ci siano tra il percorso di quest’anno e quelli che mi hanno portato alle semifinali del 2020 e del 2024, e vi dico che rispetto alla scorsa edizione, quando ho vinto solo un match in tre set, passa tutta la differenza del mondo perché quest’anno ho speso molte energie in meno per arrivare fino a qui. Direi che ci sono parecchie similitudini con il 2020 invece: anche in quel caso, se non sbaglio, avevo perso un solo set fino alle semifinali. Rispetto ad allora è passato un sacco di tempo però; quella era la mia prima semifinale Slam in assoluto e non sapevo cosa aspettarmi, adesso l’obiettivo è ovviamente vincere il torneo“.

    Il prossimo ostacolo verso la finale prevede uno dei tre mammasantissima del tennis attuale: o Djokovic, o Alcaraz; Sinner, il terzo, si potrà incontrare eventualmente solo in finale. Il livello di difficoltà si alzerà per forza, ma come si prepara un match contro uno dei grandissimi favoriti? “Non si prepara in modo diverso da tutti gli altri – continua Sascha -, perché in ogni caso non puoi aspettarti una partita facile in una semifinale di questo prestigio, ma sono consapevole che contro Sinner, Alcaraz e Djokovic devo tenere un livello altissimo per tutta la partita, perché sono i migliori giocatori del mondo. Per quanto riguarda il mio, di livello, sono soddisfatto e pronto a fare di tutto per essere in campo anche domenica“.

    Dovesse superare lo scoglio di venerdì, Zverev si giocherebbe la terza finale Slam. “Tra la prima e la seconda sono passati quattro anni, e in mezzo c’è stato l’infortunio: quando sono tornato non ero realmente competitivo. Dall’ultima finale che ho giocato (al Roland Garros contro Alcaraz lo scorso giugno, NdR) invece sono passati solo otto mesi, quindi è un’esperienza fresca, positiva e utile“. Intanto, con la vittoria su Paul, il ventisettenne nato ad Amburgo ha superato Boris Becker per numero di match vinti a Melbourne: “Ma Boris ha sollevato per due volte il trofeo, ed è quello che giustamente conta“.

    Infine, un commento sulle controverse decisioni arbitrali che hanno segnato l’incontro in due momenti apicali del del match. La prima, nel tie break del primo set: serve Paul, che prende il nastro; la pallina ricade nel campo di Zverev, il quale inizia lo scambio perché l’arbitro non chiama il let. Proteste accese di Paul. Forse non tutti sanno che, inopinatamente, la let machine nei Major è stata pensionata a partire dall’ultimo Open di Francia. “Lo trovo ridicolo – ha polemizzato non senza ragione Sasha -, ci sono telecamere ad alta definizione in ogni angolo e ci priviamo di un macchinario che abbiamo usato negli ultimi venticinque anni. Paul ha ragione da vendere“.

    La seconda sul 4-2 Paul nel secondo, con lo statunitense al servizio sul 40 pari. Zverev riesce a far partire lo scambio, ma il giudice di sedia Nacho Forcadell interrompe il gioco perché una piuma cade all’interno del perimetro del campo. “Stai scherzando? Ci sono milioni di piume su questo campo” – fa notare all’arbitro lo stizzito tedesco. “Andiamo – commenta Sascha davanti ai giornalisti -, non è un oggetto solido che può far cambiare traiettoria alla pallina o qualcosa del genere, si sarebbe potuto continuare serenamente a giocare“. Da notare che il numero due del mondo aveva preso un warning nello stesso game, quando un insubordinato spettatore ha urlato un “out!” dagli spalti che aveva costretto l’arbitro a un altro stop, per giunta in concomitanza di una importantissima palla break. La fatidica piuma e le successive proteste hanno dunque rischiato di costare a Zverev un penalty point.

    Bizzarrie concentrate in un match tirato e anomalo; match che spedisce comunque Sascha in semifinale, la nona della carriera in un torneo del Grande Slam.

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