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    TennisTalker MagazineEditorialiDopo Nadal e Djokovic, anche Federer si esprime su Sinner
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    Dopo Nadal e Djokovic, anche Federer si esprime su Sinner

    Cosa hanno dichiarato i Big Three?

    Il caso doping che ha coinvolto, seppur a sua insaputa, Jannik Sinner continua a far discutere e sarà sicuramente oggetto di dibattito anche in futuro.

    La vicenda è ormai nota anche a chi non segue il tennis: durante due controlli antidoping effettuati il 10 e il 18 marzo 2024, nelle urine di Sinner sono state trovate tracce infinitesimali (meno di un miliardesimo di grammo!) di una sostanza vietata.

    Il Tribunale Indipendente, applicando l’articolo 10.5 del Tennis Anti-Doping Program (TADP), ha assolto Sinner per “No Fault or Negligence” (Nessuna colpa o negligenza). La presenza di clostebol era infatti dovuta a un contatto indiretto e accidentale, una versione che risulta compatibile con la bassa quantità rilevata nel suo organismo.

    Nonostante l’assoluzione, a Sinner sono stati comunque sottratti i punti e i premi in denaro conquistati a Indian Wells, il torneo durante il quale era risultato positivo al primo test. Per il resto, però, è stato completamente scagionato.

    Il giocatore ha rilasciato poche dichiarazioni, in linea con il suo carattere riservato, soprattutto dopo il necessario licenziamento del fisioterapista Giacomo Naldi e del preparatore fisico Umberto Ferrara, responsabili involontari del contatto di Sinner con la sostanza proibita.

    LE PAROLE DI SINNER

    È stato un processo molto lungo, ho dovuto prendere decisioni difficili in questo periodo – ha dichiarato ai microfoni di Sky – Sono felice che sia finita e soddisfatto del risultato positivo ottenuto. Umberto Ferrara e Giacomo Naldi hanno contribuito in modo significativo alla mia carriera fino ad ora. Tuttavia, a causa di questo errore, non posso più avere fiducia nel continuare a lavorare con loro, e sento che è necessario un cambiamento all’interno del team. Quando mi hanno informato della positività, abbiamo subito cercato di capire quale fosse la sostanza, e Umberto ha immediatamente riconosciuto che si trattava del suo spray. Grazie a questa rivelazione, abbiamo risposto prontamente alle autorità, ed è per questo che ho potuto continuare a giocare.

    E in un’altra occasione ha poi aggiunto:

    Cosa ho imparato negli ultimi mesi? Oltre a capire chi sono i miei veri amici, direi che tutto questo mi permetterà di crescere come persona. Mi ha permesso di realizzare quanto sia importante la vita oltre il tennis perché la nostra routine è colpire una palla.

    Dall’uscita della notizia, il web si è infiammato e molti giocatori si sono sentiti in dovere di esprimere la loro opinione, anche senza essere stati interpellati.

    Vi avevamo già parlato delle dichiarazioni di Kyrgios e Shapovalov (LEGGI QUI L’ARTICOLO), ma anche tre leggende del tennis, i cosiddetti Big Three – Federer, Nadal e Djokovic – hanno detto la loro.

    NOVAK DJOKOVIC: Protocolli equi per tutti i giocatori

    Il primo a esprimere il suo parere è stato il campione serbo, durante una conferenza stampa agli US Open:

    Capisco la frustrazione dei giocatori per la mancanza di coerenza. Da quanto ho capito, il caso Sinner è stato risolto nel momento in cui è stato annunciato. Tuttavia, credo che siano passati cinque o sei mesi da quando la notizia è stata comunicata a lui e al suo team. Casi come questo sono il motivo per cui abbiamo fondato la PTPA (Professional Tennis Players Association), che promuove protocolli equi e chiari per approcci standardizzati a situazioni di questo tipo, affinché ogni giocatore, indipendentemente dal suo ranking, status o profilo, possa ricevere lo stesso trattamento.

    RAFAEL NADAL: Fiducia totale negli organi competenti

    Il maiorchino è intervenuto alla trasmissione El Hormiguero su Antena 3 in Spagna, dove ha espresso chiaramente il suo punto di vista:

    Conosco Jannik, e non penso proprio che avesse intenzione di doparsi. Ho fiducia nella giustizia e negli organi che devono prendere decisioni, basandosi su ciò che ritengono giusto. Se non lo hanno sanzionato, è perché hanno chiaramente visto che non doveva essere punito. Non credo che sia stato risparmiato solo perché è Sinner ed è il numero 1 al mondo.

    ROGER FEDERER: L’incoerenza potenziale ha caratterizzato il caso

    Infine, Roger Federer ha espresso la sua opinione sulla vicenda durante un’intervista con Savannah Guthrie negli studi di USA Today Sports:

    Notizie di questo genere non sono qualcosa che vogliamo vedere nel nostro sport, indipendentemente dal fatto che un giocatore abbia fatto qualcosa o meno. Capisco che si tratti di una situazione complicata. È l’incubo di ogni atleta e squadra affrontare queste accuse, perché dobbiamo compilare moduli ogni giorno, tutto il giorno. Ogni mattina ti svegli e pensi: ‘C’è qualcuno alla porta per farmi un test?’ È davvero difficile. Comprendo la frustrazione di chi si chiede: ‘È stato trattato come gli altri?’ Penso che tutto si riduca a questo. Credo che tutti noi ci fidiamo del fatto che Jannik non abbia fatto nulla di sbagliato, ma l’incoerenza potenziale del fatto che non sia stato sospeso mentre non c’era una certezza assoluta su quanto accaduto è, a mio avviso, la domanda a cui bisogna rispondere. Tuttavia, questi sono i fatti e dobbiamo fidarci del processo e delle persone coinvolte.

    E voi, Talkers, da che parte state? Scrivetelo nei commenti!

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