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    La Befana vien di notte, le racchette le ha già rotte?

    Nella giornata in cui la dispettosa vecchina porta dolci o carbone ai bambini, diamo una sbirciatina… alla calza del Tennis!

    Il 2023 è appena passato, e il 2024 sta già iniziando con il 250 di Brisbane, la United Cup e gli Australian Open che sono alle porte. E in più, è il 6 Gennaio, la Befana, il giorno in cui i bambini scoprono da quello che trovano nell’apposita calza se nell’anno appena trascorso sono stati buoni o cattivi!

    E siccome tutti i tennisti in fondo sono un po’ dei bambini, alcuni anche un po’ troppo, ecco che cosa ho trovato io all’interno del temibile involucro.

    Nel buio della mia stanzetta, che potete un po’ immaginarvi come lo studio di Supertennis ma senza le fatine Elena e Lucrezia, infilo le mani nella calza e capisco che c’è qualcosa di strano. L’involucro infatti non contiene dolci e carbone ma degli oggetti, direi sei in tutto. Dubbioso, ma anche un po’ speranzoso, inizio a estrarli.

    Per cominciare, qualcosa che equivale senza dubbio a un dolcetto. Ecco la parrucca color carota dei fan di Sinner alle Finals, una marea di gente vestita di arancione che ha riempito il cuore di tutti noi che seguiamo il tennis da sempre, una soddisfazione enorme vedere che adesso il nostro è veramente uno sport amato da tutti!

    Infilo la mano, rimesto un po’ ed ecco che mi ritrovo a rigirarmi fra le dita una piccola pagoda cinese. Ah, ho capito, è il simbolo di Pechino, il 500 dove Jannik batte Danil e diventa definitivamente un campione. Adesso la storia è tutta da scrivere!

    Altra pesca, altro dolcetto. Mi aspettavo di trovare una piccola Coppa Davis, ma quello che esce è invece una Bobble Head. Avete presente? Sono quei giocattoli da collezione che riprendono una figura umana, spesso una persona famosa, ma con la testa sovradimensionata rispetto al corpo. Invece di una connessione solida, la testa è collegata al corpo da una molla o da un gancio in modo che un tocco leggero provochi l’oscillazione (bobble) appunto della testa. E la Bobble Head che ho in mano è quella di Filippo Volandri. Deve essere stato immortalato proprio nel momento in cui il rovescio di De Minaur si accomoda in corridoio e ci riporta sul tetto del mondo. Dopo essere stato subissato da tutti i tipi di critiche il Capitano porta a casa l’insalatiera e invece di togliersi quel quintale di sassolini dalle scarpe cosa fa? Sorride e ringrazia tutti, giocatori, fans, e anche chi lo ha criticato. Se il tennis deve fornire esempi e ispirazione, beh questa è una grande lezione.

    Bobble Head di Djokovic

    Bei ricordi, ma la calza non è vuota. Iniziano i pezzi di carbone. Il primo è … una fetta di pizza in plastica? Ah, ho capito, ci ho messo un attimo ma adesso è chiaro. Fetta in inglese si dice slice, come lo slice di rovescio di Berrettini. Infortuni e distrazioni passano, ma deve tramontare anche un colpo che non disturba più nessuno, e che non consente a “the Hammer” di far male. Forza Matteo, c’è tempo per tornare fra i Top 20!

    Il prossimo oggetto sembra ingombrante, lo estraggo dalla calza e scopro che si tratta di un piatto di Villeroy-Boch, quelli dei servizi da matrimonio peer intenderci. Non devo chiamare Bertolucci per farmi spiegale l’arcano. E spero di dimenticare presto la premiazione femminile agli Internazionali di Roma, con il “piatto” che viene chiamato “targa” e viene quasi consegnato alla tennista che ha perso. La Diversity passa anche dall’attenzione a queste cose, sicuramente l’anno prossimo andrà meglio. Deve andare meglio.

    L’ultimo rigonfiamento della calza è enorme, e nel prenderlo mi pungo pure. Incredibile, è un elmo prussiano della Prima guerra mondiale. Ma che ci fa una roba del genere fra i miei pezzi di carbone? Anche qui, basta un attimo per capirlo. Il Podio del disagio tennistico nel 2023 spetta infatti di diritto alle le critiche a Sinner dopo la rinuncia al Round Robin di Davis a Bologna. Ho letto frasi del tipo “non è italiano, ma tedesco” quando ha dichiarato forfait per prepararsi ai tornei asiatici, peccato però che poi non ho letto frasi del tipo “scusate siamo degli idioti” dopo che ci ha fatto vincere a Malaga. Eh no, così non va, il tennis non è il calcio…

    Ricapitolando: una parrucca, una pagoda, un bubble head, una fetta di pizza (in plastica), un piatto e un elmo prussiano. Ce n’è abbastanza per andare su E-bay, ma penso che me li terrò tutti e li metterò in una bacheca, per ricordare un anno tennistico incredibile e intenso.

    Ma la domanda a questo punto non è più per me, ma per voi: che cosa ci avete trovato, nella vostra calza del Tennis?

    Buona Epifania a tutti i Talkers!

    (Paolo Porrati)

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