Il “Memorial Ennio Bragadin”, nella sua giornata conclusiva, non vanifica le attese del numeroso pubblico, regalando momenti di alta intensità e di piacevole spettacolo, elargito nelle sei gare finali
Sono già undici le edizioni del Trofeo dedicato al rimpianto dirigente federale. Il torneo inizialmente concepito come una manifestazione dalla semplice valenza regionale, oggi si presenta come una ricercata gara di seconda categoria.
Il salto qualitativo porta ben impressa la firma del presidente del sodalizio, Andrea Lugo, manager capace di rendere sempre più stimolante l’evento tennistico, implementando le leve attrattive a disposizione, dal monte premi alla fine accoglienza, dalla fantasmagorica cerimonia delle premiazioni al rinfresco, coda gastronomicamente inconsueta e fastosa.
Il tempo dei verdetti si apre al mattino con la chiusura maschile dei 4a che vede due maturi giocatori del Tc Brugnera sfidarsi con un tennis d’antan, rigorosamente incentrato sul piacevole rovescio ad una mano. Ha la meglio sull’amico Pietro Bonomo l’over 50 Massimo Brusadin per 6-4 6-3.
Per il primato dei 3a, nel vicino campo indoor il 19enne Kevin Stabarin del Tc Linus gigioneggia per 6-3 6-2, tra tweener, smorzate e botte di dritto, sul 15enne Jason Vocale, ma la promettente racchetta del Tc Brugnera fa sua l’esperienza.
Ancora sugli scudi una concorrente del circolo di Brugnera: la 16enne Lucrezia Narder prevale alla lunga ( 6-3 3-6 10-3) sulla 15enne latisanese Alissa Casasola in un match che le prefigura nelle future sfide in 3a categoria.
Nel pomeriggio sul campo indoor, un po’ reso pesante dalle recenti piogge, sono chiamate alla resa dei conti la modenese Valeria Muratori e la patavina Gloria Ceschi entrambe approdate al match verità senza ricorrere a terzi tempi, ma con due semifinali un po’ impegnative, contro le agguerrite sister Nicole ed Emily Iosio. La modenese Muratori 2.3 portacolori dello Sporting Sassuolo, laureata in scienze motorie e maestra di tennis, dopo una lunga ed interessante vita competitiva ondeggia intorno alle 37 primavere, mentre la Ceschi, 2.1 tesserata con il Tc Montecatini e già vincitrice del Memorial Bragadin nel 2019, di compleanni ne ha festeggiati ben 12 in meno.
Parte con piena esuberanza la veneta aggredendo con forza, precisione e buon tempismo i candelotti difensivi e destabilizzanti dell’emiliana, la quale fa intravvedere una buona manualità nel cambiare improvvisamente ritmo e nel dissimulare la preparazione dei drop shot, ma la tattica originale non è sufficiente per frenare la forte pressione dell’antagonista.
Nel secondo parziale la musica cambia anche se lo spartito rimane lo stesso. La giocatrice di Savignano sul Tanaro memore dei successi trascorsi nei lunghi anni di militanza inizia a spingere nelle ribattute ed a scheggiare le righe con le sue fastidiose traiettorie a parabola. Gioco sempre di attenta misura, ma quanto basta per mandare fuori fase la rivale, divenuta imprecisa e poco propositiva.
E’ brava e lucida la Ceschi a riprendere in mano la sfida nel parziale topico, pungolando il rovescio dell’avversaria, muovendola in orizzontale e, alle prime crepe fisiche, chiamandola ripetutamente a rete per passarla in bello stile.
Cambiamento e nuova linfa vincente che le valgono meritatamente il trofeo, sancito dallo score di 6-2 3-6 6-1 e la ritrovata capacità competitiva dopo la coatta sosta meniscale.
Sul versante maschile lotta decisiva tra due atleti al vertice della seconda categoria: il 2.1 trevigiano Marco Speronello in forza all’St Bassano ed il pari classifica (con l’attuale ranking) del Ct Levico, il padovano Alessandro Ragazzi.
Trattasi dell’ennesimo testa a testa tra due contendenti assidui frequentatori delle gare del Nord Est, giocatori che nella stagione in corso si sono scontrati ben 6 volte con 4 vittorie del giocatore della Marca, il quale nella sua gigantesca bacheca ospita già 112 trofei conquistati nelle gare di categoria Open, numero globale che narra di un prodigioso record nazionale!
Inarrestabile l’avanzata nel tabellone principale dei due protagonisti, capaci di tracciare un solco di qualità tra gli altri pretendenti, respinti con pesanti punteggi. Parte bene Speronello con il suo tennis champagne, fatto d’improvvise variazioni, giocate sferzanti in back e tumultuose prime di servizio, tutti slanci che gli valgono un veloce 3-0.
Non perde la calma Ragazzi, manovra il suo dritto mancino in diagonale, si avventa leggero nei recuperi difensivi, mette a regime un servizio insidioso, recuperando il gap iniziale per correre appaiato nel punteggio, fino a conquistare il break nell’undicesimo gioco e poi, con una prodezza balistica, impossessarsi del successivo game che vale il set per 7-5.
Il pivot di Montebelluna smaltita la rabbia del parziale smarrito, ridiventa competitivo, ma tra il terzo ed il quinto gioco tra break e controbreak finisce per avere la peggio e, mentre vede l’avversario granitico non mollare il vantaggio acquisito, delizia i presenti con alcune giocate d’autore, peraltro non sempre a segno. Numeri da giocoliere che non disorientano il solido Ragazzi che al secondo set point firma il 6-4 tombale tra i convinti applausi dei numerosi presenti.
Cementa l’ultima contesa del torneo la finale di doppio misto gara che vede ancora all’opera i due interpreti del singolare appena definito.
Marco Speronello affianca la 2.7 Penelope Ronchi 21enne dell’Eurosporting Treviso, mentre Alessandro Ragazzi entra in tandem con la 2.7 del Tc Portogruaro, la 18enne Aurora Vignaduzzo. Due compagini sulla carta perfettamente equilibrate, ma sicuramente sbilanciate dai rapporti di forza tra maschi e femmine. Così tra i penetranti traccianti mascolini faticano ad inserirsi le emozionate ragazze che vedono affondare le loro spinte propulsive e riescono a scambiare soltanto fra di loro. Ma tant’è, le dinamiche di gioco sono sempre affascinanti, soprattutto quando la sfida è bilanciata, ma il piacere è palese solamente nel duo Ronchi/Speronello quando firmano il successo con il punteggio di 7-5 6-4.
Le premiazioni meriterebbero un capitolo a parte visto che il management della manifestazione cerca sempre soluzioni innovative, tale da gratificare tutti i premiati. Con l’introduzione del vicepresidente Pierfrancesco Scatà non vengono dimenticati gli indispensabili collaboratori di tutte le età, la classe arbitrale ed il consenso è ben udibile per i bravissimi ball boys.
Non manca il tappeto per la passerella d’onore (visto la scafata Muratori intimorita al momento di affrontare il desueto percorso), le nuove originali postazioni psichedeliche, la pioggia di coriandoli ed il clima pervaso da ammirazione ed alimentato da persistente allegria.
fausto serafini