Abbiamo incontrato Nicolas Suescun, uno dei giocatori protagonisti del torneo
Nella splendida cornice del Foro Italico a Roma, sta per iniziare la seconda edizione del BNL Italy Major Premier League, uno dei quattro maggiori tornei padelistici al mondo con Doha, Parigi e Monterrey.
Fra i protagonisti del torneo c’è Nicolas Suescun, giocatore italo-argentino. La mamma e i nonni sono italiani, ma emigrati in Argentina dove è nato 37 anni fa. Oggi vive a Madrid, ma gioca per l’Italia in A1 con la società Canottieri Aniene.
Buongiorno Nicolas, hai partecipato anche alla precedente edizione qui a Roma oppure è la prima volta?
Sì avevo già giocato l’anno scorso. Roma è una città che amo moltissimo, per la sua storia e per il buon cibo. Giocando per la Canottieri Aniene mi capita spesso di venirci e qui mi sento come a casa.
Quando è nato il tuo amore per il padel?
Ho cominciato a giocare nel 2003, appena finito il liceo. Prima ero un buon tennista, da junior giocavo anche per la nazionale, ma conciliare allenamenti e studio era molto difficile. E così ho cominciato a giocare a padel.
Come mai ti sei trasferito in Spagna dall’Argentina?
Era da tempo che il mio sogno era di venire a giocare in Europa, ma mia madre ha voluto che prima mi laureassi e mi ha detto: “Vedremo…”. Io però avevo già cominciato a giocare a padel ad un buon livello e così appena ho preso la laurea sono volato in Spagna con il sogno di diventare un giocatore professionista.
Sei anche maestro di padel?
Sì, insegnare è la mia passione anche se ultimamente non ho molto tempo per dedicarmi all’insegnamento perché sto partecipando a tutti i circuiti del padel e mi rimane poco tempo.
Da buon maestro, quale ritieni che sia il tuo colpo migliore?
Questa risposta è facile! Sicuramente la volée di rovescio.
Per giocare a padel bisogna essere in 4. Hai un compagno fisso di doppio?
Sì, Adrian Blanco, ma quest’anno si è infortunato quindi devo cambiare spesso il mio compagno di gioco. In generale tutti hanno un compagno fisso ed è quindi difficile trovare qualcuno libero. Per questo motivo devo spesso variare e non è semplice perché ci sono sempre nuove dinamiche e può capitare che a volte non ci si capisca subito al volo.
Ti piacerebbe qualche volta poter giocare un “singolo” di padel, come nel tennis? Secondo te sarebbe fattibile?
In allenamento si gioca molto spesso in singolo per allenare le diagonali. Farlo in partita sarebbe più difficile. Paradossalmente nel padel giocare in singolare è più semplice, invece si gioca con un compagno e con due avversari che possono quindi coprire molto meglio il campo.
Quanto è importante la preparazione atletica nel padel?
E’ importantissima. La maggiore difficoltà è che da una parte del campo ci sono 4 gambe e ci sono due preparazioni atletiche da tenere in considerazione. Personalmente però ritengo che il fattore determinante sia, come nel tennis, la tenuta mentale.
Gli esercizi che fate per allenarvi, hanno lo scopo di migliorare la velocità, la potenza… o quali caratteristiche fisiche?
Gli esercizi sono principalmente finalizzati a migliorare la velocità e la reattività che sono proprio i miei punti di forza. Pur essendo ultratrentenne fisicamente mi sento ancora un ventenne!
Come vivi la partita? Rendi di più in torneo oppure le emozioni a volte hanno il sopravvento?
Sì un po’ tutti i giocatori hanno un livello più alto in allenamento rispetto a quando si gioca la competizione però sto lavorando proprio su questo. L’obiettivo è di raggiungere un livello agonistico quasi come quello in allenamento
Sapevi che sei omonimo di un poeta colombiano che è mancato pochi anni fa?
Sì, l’ho scoperto per caso facendo una ricerca su Google. Sinceramente però non sono un grande lettore, faccio fatica a stare fermo e ho bisogno sempre di muovermi e fare sport, padel in particolare!