More
    TennisTalker MagazineTennis TTCompetizioniLa resilienza di Hatouka vale il “Città di Grado Tennis Cup”
    Pubblicato in:

    La resilienza di Hatouka vale il “Città di Grado Tennis Cup”

    Le scansioni del tempo segnano 26 ininterrotte edizioni per i tornei femminili internazionali vissuti nella splendida Isola del sole.

    L’edizione corrente dispone nuovamente del ragguardevole montepremi di 60mila dollari, che si trascina 80 appetibili punti Wta sul desco della vincitrice. Invitanti opportunità non pienamente rispecchiate nel seeding, lista in parte intricata da alcune concomitanze organizzative verso altri lidi stranieri.

    Ma attrazione e spettacolo corrono in simmetria ed avvincono il pubblico quando il tabellone espone soprattutto racchette giovanili di buon livello.

    La riprova è la presenza nel main draw di 10 giocatrici sotto i 21 anni, ma soprattutto l’inusuale simultanea partecipazione di due giocatrici al primo posto mondiale nel ranking junior, entrambe nel corso dello stesso periodo: la primavera del corrente 2023.

    A conferma dell’ inesauribile settore giovanile della Repubblica Ceca, la 18enne mantiene il primato mondiale junior fino alla fine del mese di aprile per poi lasciare spazio alla rampante russa Alina Aleksandrovna Korneeva, tutt’ora dominatrice della classifica planetaria.

    Tralasciando gli innumerevoli primati giovanili di quest’ultima, la 15enne siberiana che aveva trionfato nel torneo di Pretoria di pari valore della manifestazione di Grado, elimina all’esordio la prima della lista la croata Tena Lukas e di seguito la sua connazionale moscovita Sofya Lansere, scivolando poi nel terzo tempo di fronte alla spagnola Escorihuela Burillo, a sua volta nettamente stoppata in semifinale (6-1 6-3 lo score) dalla decisa bielorussa, la 23enne Yuliya Hatouka.

    Yuliya Hatouka

    Dal suo canto l’Havlickova, l’altra ragazza prodigio con in tasca già il 60mila di Trnava, ferma in tre set nel turno dei quarti la seconda forza del tabellone, la statunitense Hailey Baptiste, ed affronta in semi l’unica azzurra sopravvissuta alle precedenti epurazioni, la legnaschese Camilla Rosatello. 

    Camilla Rosatello

    L’esuberante giocatrice di Praga prevale per 6-2 6-4 contro la tenace azzurra, ma deve superarsi in concretezza e potenza per chiudere il secondo set di fronte alla cuneese, combattiva ad oltranza fino all’ultimo quindici.

    Lucie Havlickova

    Per quanto riguarda il resto del clan azzurro, solamente l’approdo al secondo turno della wild card Giorgia Pedone e della qualificata Martina Caregaro.

    Le finaliste Lucie Havlickova e Yuliya Hatouka

    Si arriva allo scontro clou con le previsioni che in gran parte vertono a favore della più giovane contendente (arrivata sul circolo lagunare grazie ad un’opportuna wild card del direttore del torneo Piero Tononi), anche se la Hatouka si inerpica nel tabellone senza clamori estetici di gioco, ma macinando con discrezione punti essenziali, concreti e solidi negli schemi, ben alimentati dal suo non indifferente potenziale fisico.

    Parte bene la praghese con ficcanti servizi che le aprono bene il campo e con buone diagonali di dritto che concretizzano la sua brillante irruenza. Di fronte, la Bielorussa appare poco reattiva e piuttosto fallosa, spesso scomposta con le gambe negli spostamenti e senza sfruttare l’altezza di 180 cm. nei turni di servizio. La giovane della Spartak Praga, guadagnato il primo tempo per 6-2, cade in un eccesso di fiducia nei propri mezzi, va subito sotto per 3-1, pareggia rabbiosamente i conti sul 3 pari per poi entrare in un tunnel emotivo frustrante, sorgente di molti errorri. Uno stato negativo che incentiva la giocatrice di Minsk a cancellare le ultime lacune motorie ed a ridurre gli svarioni, gratificata immediatamente da traiettorie che ora le riescono profonde e micidiali. La trasformazione le vale il 6-3 del secondo parziale e una ripartenza penetrante del terzo set con stabilizzazione del gioco ad alta intensità, in grado di proiettarla senza alcun patema sul 5-0. Per Havlickova, ormai zavorrata dal suo furioso nervosismo e sommersa anche da errori banali, rimane giusto il tempo di evitare il bagel e lasciare la contesa con il definitivo 1-6.

    Per il suo futuro agonistico sembra urgente il lavoro mentale del suo coach privato, il connazionale Lukas Dlouhy, ex 73 Atp e rinomato doppista.

    Premiazioni con gli immancabili presidenti regionali Antonio De Benedittis (FitP) e Giorgio Brandolin (Coni), con la presenza dell’assessore allo sport del Comune Renato Bonaldo e con l’intervento del nuovo numero uno del sodalizio gradese Paolo Puggina, attorniato dai suoi consiglieri.

    fausto serafini

    Commenti

    Newsletter

    Ti potrebbe interessare...

     

    Segui i tornei in collaborazione con TENNISTALKER MEDIA PARTNER

    più popolari