L’ex numero 70 della classifica ATP sta per aprire un nuovo centro sportivo dedicato al padel
Avevamo incontrato Thomas Fabbiano lo scorso anno quando ancora partecipava ai grandi tornei di tennis (link all’articolo) e il boom del padel stava letteralmente per esplodere in Italia. Da allora diverse cose sono cambiate: Thomas è diventato papà, ha iniziato a partecipare a meno tornei di tennis in giro per il mondo e a causa di un infortunio ha progressivamente abbandonato i campi in terra rossa.
A breve aprirà, a San Giorgio Ionico in Puglia, il suo nuovo centro sportivo Fabs Padel Center. Una scelta che ormai sembra destinata a coinvolgere sempre più imprenditori e sportivi.
Thomas, innanzitutto, sei diventato anche tu un giocatore di padel? Partecipi a tornei?
Mi piace giocare a padel, mi diverte molto e mi permette di passare un paio di ore insieme agli amici. Al momento non partecipo a tornei perchè mi piace che non ci sia la parte competitiva, ma chissà in futuro…
Mi fai un breve riepilogo delle differenze che secondo te ci sono fra il tennis e il padel?
Il padel a differenza del tennis ha spazi più piccoli, la racchetta è più corta e per questi motivi credo sia un pò più semplice per un amatore iniziare a sudare, a divertirsi…a livelli più alti non vedo molte differenze, la preparazione atletica è fondamentale e in entrambi gli sport una partita può girare su pochi punti.
Qual è la cosa più bella del tennis e la più bella del padel con una semplice definizione
Del tennis direi la sensazione dell’impatto tra la racchetta e la pallina. Un vero amante del tennis può capire il piacere che si prova quando si impatta al centro delle corde un colpo. Per il padel scelgo l’aggregazione. Non ricordo uno sport che riesce ad unire cosí tante persone anche di diversa età e di diversa cultura come il padel. Credo continuerà a crescere nei prossimi anni, fino ad arrivare ai livelli della Spagna.
E la più brutta del tennis e la più brutta del padel?
Del tennis il fatto che per giocare ad alti livelli devi viaggiare tutte le settimane, passare tanto tempo lontano dalla famiglia e dagli amici. Per il padel non vedo cose negative al momento, vedremo in futuro.
E ora ti sei lanciato in quest’attività imprenditoriale. Sei in società con qualcuno?
Si, abbiamo costituito una società insieme a mia sorella e mio fratello. È una bella scommessa che ci da tanti stimoli.
Fra pratiche burocratiche e ricerca dei fornitori, quanto tempo è passato tra la nascita dell’idea e la realizzazione del progetto?
È da un paio di anni che pensavamo a cosa poter fare per il nostro territorio. Volevamo creare qualcosa per le famiglie, per la nostra comunità. L’apertura è prevista per i prossimi mesi.
Pensi che dopo sarai presente anche tu nella gestione del circolo?
Non è nei miei programmi, ma mai dire mai. Per la gestione saranno presenti mia sorella e mio fratello.
Ormai anche tanti ragazzi stanno cominciando questo sport fin da piccoli. Organizzerete anche una scuola padel?
Si, sarà un centro sportivo che comprenderà piccoli e grandi quindi anche la scuola padel è nei nostri programmi.
E a tuo figlio cosa consiglieresti: padel o tennis?
Farà tutto quello che vorrà e gli piacerà fare. Ogni sport ha le sue caratteristiche, vedremo quando arriverà il momento. E’ ancora piccolo!