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    TennisTalker MagazineNewsCaroline Garcia (1ª parte): “Ho più frecce al mio arco per gestire il successo”
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    Caroline Garcia (1ª parte): “Ho più frecce al mio arco per gestire il successo”

    Grazie a un’incredibile seconda parte di annata Caroline Garcia in questo 2022 è tornata a ai piani alti della WTA. La ventinovenne francese, 75ª dopo il Roland Garros, ha chiuso la stagione al quarto posto del ranking – una scalata corredata da quattro titoli (due WTA 250, quelli di Bad Homburg e Varsavia, il WTA 1000 di Cincinnati e le WTA Finals), durante la quale non lasciato per strada nemmeno una delle finali a cui ha partecipato. Della sua annata straordinaria  Garcia ha parlato ai microfoni di Eurosport France per la rubrica “Players’ Voice”.  In quest’articolo riproponiamo uno spezzone della sua intervista, col seguito in arrivo il 26 dicembre. Buona lettura.

    “Considero quello alle WTA Finals come il mio più grande successo. Solitamente è considerato come il quinto torneo più importante dell’anno subito dopo gli Slam. Il format è speciale. La partita contro la Kasatkina è stata un po’ come un quarto di finale. Chi vinceva passava. C’era una tensione piuttosto alta per un ultimo match dei gironi. Devi vincere almeno quattro partite contro donne piazzate tra il primo e l’ottavo posto del ranking, e il tutto in una settimana, per questo è piuttosto intenso, mentre uno Slam puoi anche vincerlo senza battere nessuna della top 10 o della top 20. Per cui è un titolo che significa molto per me”.

    “Se per me è un sollievo? Non lo so. Sì e no. Forse mi toglie di dosso un po’ di peso. Ma allo stesso tempo rende il sogno e l’obiettivo di vincere uno Slam ancora più concreto perché ti spinge a volere di più. È lo sport. È il tennis. Una volta che hai ottenuto qualcosa vuoi sempre puntare più alto”.

    “Cercare di vincere i titoli più prestigiosi è ciò che alimenta la mia motivazione. È la ragione principale per la quale mi alleno ogni giorno. Sicuramente le WTA Finals sono stati importanti, ho avuto prova di cosa sono capace, ma penso che il mio gioco possa ancora migliorare. Sento di poter centrare obiettivi più grandi. Dopo aver raggiunto le semifinali allo US Open e vinto le WTA Finals trionfare in uno Slam è diventato un sogno concreto, tangibile, anche se c’è ancora parecchia strada da fare. Devo comunque vincere sette partite per trionfare in uno Slam, il percorso non si è accorciato ora che ho finto le Finals”.

    “Nel 2018 raggiunsi il quarto posto del ranking, ma oggi la situazione è diversa, per diverse ragioni. Prima di tutto sono più vecchia di cinque anni e non guardo alle cose nella stessa maniera di prima. A quel tempo mi addentravo in un territorio sconosciuto. Adesso non più, essendoci già stata so cosa aspettarmi, ho un po’ più idea di come sarà. Non riuscimmo a gestire bene le cose, ma (adesso) possiamo in qualche modo far tesoro di quell’esperienza negativa. Ti dà degli spunti su come gestire la cosa stavolta. Mi sento più a mio agio nel aver a che fare con tutto ciò e nel scegliere l’opzione che sembra la migliore. Ho più frecce al mio arco per gestire il successo”.  

    To be continued…

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