More
    TennisTalker MagazineNewsNapoli: l’occasione mancata
    Pubblicato in:

    Napoli: l’occasione mancata

    Le dichiarazioni dei piani alti

    Si è concluso il torneo ATP 250 organizzato a Napoli ed è il momento delle spiegazioni, delle accuse e delle recriminazioni.

    Tutto è iniziato nella tarda mattinata di domenica 23 ottobre quando, durante la conferenza stampa di fine torneo, il Presidente del Tennis Club Napoli Riccardo Villari e l’Organizzatore e Direttore della Tennis Napoli Cup Cosimo Napolitano hanno fatto un resoconto della settimana trascorsa.

    Il primo a prendere la parola è stato Riccardo Villari e questa è una sintesi del suo intervento: “Non ci nascondiamo dai disservizi e disagi che spettatori e giocatori hanno dovuto sopportare nella fase iniziale del torneo. Ma comunque complessivamente farei un bilancio positivo per essere riusciti a realizzare in poco meno di due mesi un 250 a Napoli, un torneo che qui non si era mai realizzato. Va tenuto conto, come attenuante, quello che è accaduto. Abbiamo avuto un problema nell’allestimento dei campi che avevamo programmato nei tempi giusti, con l’azienda giusta come Mapei, che è un’azienda leader mondiale in questo settore. Purtroppo ha sbagliato, ha sbagliato l’azienda. Certamente faremo tesoro dell’esperienza e dei danni che abbiamo fatto oggi, per il futuro. Perché è nostra intenzione riproporci per organizzare una nuova edizione di questo torneo, sempre che non ce lo impediscano”.

    E’ stata poi la volta di Cosimo Napolitano, Organizzatore e Direttore del torneo: “Ma quello che è successo qua, non è mai successo al mondo. Poi si sa che i giornali, i social sono abbastanza impietosi quando le cose ti esplodono al di là del fatto che ci siano colpe o meno. Io ringrazio soprattutto la FIT che attraverso la figura di Giorgio Di Palermo è stata molto utile nel procurarci i campi e nel seguire qui i lavori. Perché altrimenti, veramente, il torneo ci veniva portato via. Sono orgoglioso della finale italiana perché è chiaro che siamo tutti tifosi dei nostri giocatori e me ne vado via da Napoli con questo ricordo qua. Poi tutte le altre storie, chi ha torto, chi ha ragione, i campi, le altre cose le metteremo a posto tra galantuomini. Hanno inciso tanto, però direi che siamo stati dei fenomeni a ripartire dopo una caduta non dipesa da noi “.

    Quindi fin qui tutto chiaro. La colpa è della Mapei e pazienza se ci son stati dei problemi organizzativi perché si è risolto tutto nel migliore dei modi.

    Ieri è finalmente intervenuto anche Angelo Binaghi che, in tempi non sospetti, aveva detto che il campo della Rotonda Diaz gli ricordava il torneo di Montecarlo.

    Sabato scorso ho ricevuto una telefonata dove mi comunicavano che il torneo non si sarebbe più giocato a Napoli e che dovevamo chiedere al sindaco di Firenze di tenere la struttura al Pala Wanny per giocare un’altra settimana. Ho risposto che non sarebbe stato possibile, siamo intervenuti con il dirigente federale Giorgio Di Palermo, abbiamo fatto quello che un buon padre di famiglia deve fare quando un figlio ha qualche necessità: siamo accorsi in suo aiuto e abbiamo salvato il torneo. I napoletani li adoro, hanno entusiasmo e una passione che qualche volta, però, travalica le loro possibilità. L’Atp ci darà una bella multa, speriamo che tengano conto di quello che il tennis italiano sta facendo da anni come sforzo organizzativo. In ogni caso chineremo il capo e ottempereremo ai nostri obblighi, è giusto essere sanzionati ma spero che tengano conto delle cose buone che alla fine la Federazione ha fatto con il TC Napoli. Alla fine, tre persone hanno salvato il torneo: Villari, Giorgio Di Palermo e il sottoscritto“.

    BINAGHI
    Angelo Binaghi Foto Giampiero Sposito

    Parafrasando potremmo anche tradurre le parole di Binaghi in: “Un terzo di quanto successo a Napoli è opera mia”. Ma probabilmente ci sbagliamo.

    Ripercorriamo insieme le tappe di questo evento che ci ha portato sotto i riflettori del tennis mondiale, in tutti i sensi.

    A causa della pandemia, nel 2022 sono stati cancellati tutti i tornei ATP in Cina e anche la Kremlin Cup di Mosca per gravi motivi politici.

    La Federazione Italiana è riuscita quindi a farsi assegnare due date importanti, entrambe ad ottobre: Firenze (indoor) e Napoli sul cemento ma, attenzione attenzione, outdoor, fronte mare.

    Al nord invidiamo il clima partenopeo tutto l’anno, ma pur con il caldo anomalo di questo periodo, la scelta sembrava un po’ azzardata soprattutto perché non su terra rossa che forse almeno un po’ di umidità l’avrebbe assorbita.

    E i problemi sono iniziati fin da subito.

    Già da prima delle qualificazioni i campi cominciavano a sfaldarsi. La causa veniva attribuita alla resina che non resisteva all’umidità, ma poteva anche essere colpa della pedana di legno sistemata sotto il campo. Chi lo sa?!

    Il risultato è stato che le qualificazioni e i doppi si sono dovuti disputare in un’altra sede, a Pozzuoli, con tutte le problematiche relative agli spostamenti perchè mancavano le auto per il trasporto dei giocatori.

    Riccardo Villari in merito alla questione ha dichiarato: “Per quanto riguarda la trasportation, forse avremmo dovuto prendere un numero di vetture superiore, lo dico che è stato un nostro errore ma che avremmo governato se non ci fosse stato tutto quello che è accaduto. Sono errori normali, di rodaggio che se non ci fossero stati gli imprevisti, noi avremmo potuto governare e in qualche modo rettificare strada facendo. Invece le nostre energie erano concentrate su quello. Non avevamo tempo per pensare alla trasportation, quando ti dicono che ti tolgono il torneo.”

    Martedì doveva iniziare il tabellone principale, ma per il momento l’unico campo disponibile era quello centrale, l’Arena.

    Le giornate sono splendide, il clima è temperato, perché quindi non prevedere anche la sessione serale?

    Peccato che il mare non fosse d’accordo e dalle 19 di sera il campo diventava una pista di pattinaggio con problemi di incolumità per i giocatori che ad ogni recupero rischiavano di scivolare a terra.

    Partite sospese e rimandate al giorno dopo obbligando i giocatori a fare il doppio turno.

    La nota positiva è che, nonostante non fosse previsto dal regolamento, tutti i biglietti della sessione serale sono stati fortunatamente rimborsati.

    Ma oltre all’umidità ci si mettono anche gli alberghi a creare problemi all’organizzazione. Il giocatore Nicolas Barrientos ha denunciato sui social di essersi trovato le valigie sue e di sua moglie fuori della stanza, perché – senza preavviso – avrebbero dovuto cambiare hotel.

    Nicolas Barrientos

    E chi la stanza in hotel l’aveva, ha però dovuto far fronte ad un black-out idrico che ha interessato gran parte di Napoli con evidenti disagi per alcune ore. Purtroppo si era verificato un guasto improvviso nella zona orientale della città, ma di questo onestamente non si può accusare l’organizzazione.

    Da notare come durante i giorni del torneo, nel sito ufficiale della FIT, pardon FITP, le notizie in primo piano fossero sempre quelle riguardanti altre news e il torneo di Napoli fosse sempre posizionato in secondo piano.

    Ma a poco serviva nascondersi, ormai la figuraccia internazionale era servita e anche il giornale francese Le Parisien titolava: “Dal sogno all’incubo… Quando l’Atp 250 di Napoli si trasforma in un calvario per i giocatori “.

    Probabilmente questa per Napoli è stata l’occasione perduta. Da sempre considerata una città meravigliosa, ma notevolmente caotica e complicata, poteva dimostrare al mondo intero che gli stereotipi sono cosa sbagliata.

    Ci fa piacere sapere che con grande fiducia il Presidente Villari abbia dichiarato di voler organizzare nuovamente questo torneo, ma possiamo solo immaginare che cosa stia pensando oggi l’ATP in merito a questa sua affermazione.

    Commenti

    Newsletter

    Ti potrebbe interessare...

     

    Segui i tornei in collaborazione con TENNISTALKER MEDIA PARTNER

    più popolari