In qualità di suo amico nonché ex allenatore, Ivan Ljubicic ha vissuto da molto vicino il ritiro di Roger Federer, un momento che ha rievocato a parole in un’intervista rilasciata in esclusiva a EurosportUK. Una chiacchierata che l’ha condotto a raccontare di come fosse essere il suo allenatore e di perchè Federer sia tanto speciale.
“Ci si poteva preparare, ma è dura. È molto dura. Sapevo che per Roger sarebbe stata emotivamente tosta, naturalmente. Credo che tutti se lo aspettassero. Personalmente mi ha emozionato soprattutto vedere le reazioni degli altri giocatori, Rafa, Novak e Andy. E’ stato molto commovente”.
“Poi guardi il Team World, dai un’occhiata intorno e ovunque ti giri c’è gente che sta piangendo. È davvero difficile superare un momento del genere, ma alla fine abbiamo deciso che si trattava di una festa”.
“Non è un funerale, non è morto nessuno, va tutto bene, per cui dobbiamo andare avanti e celebrare chi è Roger, quel che ha portato al nostro sport e quel che continuerà a portare in futuro perché, come ha detto lui, non se ne va da nessuna parte. Non giocherà in alcuna competizione, ma sicuramente resterà vicino al nostro sport. Lo ama troppo per non restarci connesso”.
“Penso che questa settimana e questo momento fossero per i fan. Per chiunque fosse qui a Londra e per chi lo guardava da casa. Noi, che abbiamo la fortuna di stargli vicino, ne avremo altri di momenti privati”.
Quando gli hanno chiesto come sia stato allenare Federer, Ljubicic ha risposto: “Facile! Facile perché lui rende la vita facile agli allenatori. È davvero aperto e si assicura che tu abbia la libertà di agire come meglio credi. Ti senti a tuo agio e sai di poter dire qualunque cosa tu ritenga giusta. Roger ha sempre detto ‘Non voglio sentire da te quello che tu pensi io voglia sentire, voglio la verità’. L’ha ripetuto più volte, assicurandosi davvero che noi allenatori – o almeno io – ci sentissimo davvero liberi e a nostro agio. È stato sempre così”.
“Ci sono stati tanti momenti in cui non avevo nulla da dirgli perché era semplicemente perfetto. Sul serio, certi allenamenti erano da non crederci! Gli passavo le palle dicendogli solo ‘Bravo’. Abbiamo avuto anche dei periodi duri e dei momenti difficili, ma la maggior parte del tempo è stato molto, molto piacevole”.
Questa invece l’opinione di Ljubicic su cosa renda Federer tanto speciale: “È il suo modo di essere, di funzionare, di pensare, il modo in cui gestisce la sua vita e tutto ciò che gli sta attorno. E’ un insieme di fattori e lui è capace di gestire tutto alla perfezione. Riesce a far combaciare la sua vita privata, gli sponsor, gli allenamenti, gli amici e si ha sempre la sensazione che lui prenda le decisioni giuste. Non so come ci riesca, ma immagino che solo lui riesca ad essere così”.