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    Ivanisevic a proposito di Nole e dello US Open

    È ancora recente il settimo trionfo a Wimbledon di Novak Djokovic. Il valore del suo successo ai Championships risulta certo amplificato dal fatto che fino a quel momento aveva vissuto un annata decisamente complicata. Certo gli piacerebbe poter togliersi un’altra soddisfazione agli US Open, e aveva precedentemente detto di sperare “in qualche buona notizia dagli USA”.

    Ma di vaccinarsi non ne ha intenzione, e siccome lo Slam, che di restrizioni in tal senso non ne impone, si allinea però con le politiche governative secondo cui ai cittadini non americani privi di vaccino è vietato l’ingresso nel paese, ecco che a Nole toccherà saltare anche questo appuntamento. Un sacrificio che si è detto disposto a fare e di cui il suo allenatore Goran Ivanisevic ha parlato a Sport Klub.

    “Ha avuto un anno difficile, ingiusto, gli sono successe molte brutte cose. Meritava Wimbledon, in finale c’erano due dei migliori tennisti al mondo sull’erba, lui e Nick Kyrgios”.

    “È un onore e un piacere (allenare Djokovic), un uomo che si è conquistato tutto e ha ancora fame, è ancora avido di successo”.

    “Riguardo allo US Open non so, è difficile. Sono più ottimista che mi invitino a Umag e io vinca piuttosto che gli lascino giocare lo US Open”.

    “La vaccinazione non la richiedono, ma come paese sono chiusi ai non vaccinati, per adesso non può entrare nel paese”.

    “Lo rispetto e lo stimo, ha preso una decisione che non cambierà. Quando lo dipingono come un leader che ha una cattiva influenza sulla gente, si sbagliano. Lui non vuole vaccinarsi, non vuole introdurre il vaccino nel suo corpo, e ad altri non ha mai detto di non vaccinarsi. Rispetto la sua decisione e la sostengo”.

    L’inflessibilità mentale a cui fa riferimento Ivanisevic è una caratteristica che accompagna Djokovic tanto fuori quanto dentro al campo da tennis, e che non è sfuggita al suo ultimo avversario, Nick Kyrgios, in cui ha suscitato un certo rispetto: “Mentalmente devi essere una bestia per vincere uno Slam. Novak, Federer e Nada, penso di rispettarli un po’ di più adesso. A giocare contro uno di loro in finale, mi è sembrato che fosse fresco, come se nelle ultime due settimane non avesse giocato a tennis, non l’ho mai visto innervosito”.

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