Mats Wilander, analista per Eurosport UK, ha commentato l’eliminazione di Serena Williams al primo turno di Wimbledon.
“Non credo ci sia più il fattore intimidazione. C’era, ma non credo che queste giocatrici giovani siano così intimidite da lei, perché non l’hanno vista vincere poi tanto.
“Penso che Tan fosse un’avversaria da incubo per Serena. Credo che lei avrebbe preferito molto di più giocare contro qualcuno che colpisce la palla più forte e magari commette qualche errore in più, perché Tan non fa troppi errori. Aveva un piano di gioco perfetto, deve averne parlato con Natalie Tauziat (allenatrice di Tan ed ex finalista a Wimbledon). Che tennis incredibile per qualcuno di così giovane (Tan ha 24 anni).
“Penso che Serena abbia bisogno di qualche altra partita. È sembrato che non fosse fiduciosa quando nel finale erano testa a testa. Non sto necessariamente dicendo che si sia innervosita, ma se non hai giocato più partite non riesci a davvero ad aver fiducia in te stesso. Ha giocato un paio di palle corte in punti molto importanti e probabilmente si chiederà ‘perché? Per che motivo l’ho fatto?’”
“Alla fin fine Tan ha giocato una partita molto buona contro Serena perché ha mani buone e l’ha fatta muovere, ma Serena l’ho vista davvero bene. Forse gli è solo mancata un po’ di fiducia”.
Evasiva la Williams sulla possibilità di un suo ritorno l’anno prossimo ai Championships: “È una domanda a cui non posso rispondere”.
Sembrerebbe però esserci la volontà di scendere in campo a fine agosto davanti al pubblico di casa allo US Open: “Voglio dire, l’essere a casa – in particolare a New York, allo US Open, considerato che quello è il primo posto in cui ho vinto un Grande Slam – è sempre un qualcosa di super speciale”.