Le giornate terribili capitano a tutti, anche ai più grandi campioni. Eppure, esistono tennisti capaci di risanare per tempo le ferite più profonde. Si tratta di una impresa in cui la psicologia umana gioca un ruolo determinante. Ecco perché solo quei gladiatori di racchetta muniti di questo genere particolare di dotazione, risultano pochi anche a livello mondiale. Del resto, quando un individuo riesce a non smarrirsi nel labirinto della partita, rivela la stigmate del fuoriclasse. Eppure, anche coloro i quali sono privi di queste eccezionali dotazioni possono, a loro modo, riuscire ad acquisire delle competenze per far fronte a queste difficili circostanze.
Dunque, tra le diverse strade, scopriamone insieme una! Questa prima indicazione riguarda l’area emotiva, per cercare di ristabilire un equilibrio psicologico che possa definirsi tale. Tre sono i passi da seguire. Per prima cosa, cercate di intervenire sul controllo a livello conscio della respirazione. Aumentate la capienza respiratoria, la profondità e il distanziamento tra un respiro e l’altro. Questo primo passo aiuta a contenere l’esplosione della rabbia. Di seguito, è utile imporsi una cadenza rallentata nel camminare, l’esercizio risulta efficace per raffreddare ulteriormente i bollenti spiriti. Infine, per congelare il problema, è importante focalizzare la mente su qualcosa di positivo, occorso durante il gioco. Un punto vinto in modo convincente, oppure uno sbaglio da parte dell’avversario, può essere d’ausilio. Del resto, anche nelle partite peggiori esistono sempre degli attimi, per quanto ridotti, positivi. Cercateli!
In questo modo, una volta arrestata l’emorragia sul piano emotivo, è basilare riempire la testa con aspetti cognitivi. L’altra parte della mente, per dirla con le parole del famoso pedagogo Reuven Feurestein. Difatti, una mente vuota, in particolare quando le cose non funzionano, diventa facile ostaggio della paura. Del resto, il tennis è sport di situazione, nel quale è fondamentale saper cambiare sempre il gioco perdente e, come riuscire in questa impresa, è puntualmente evidenziato nei miei precedenti articoli in questa rubrica, dedicati alla strategia e alla tattica. Per facilitare gli appassionati, illustro nuovamente alcuni brevi riferimenti sul tema.
Quando il vostro tennis non vuole saperne di funzionare, l’aspetto che più si manifesta è una copiosa emorragia di errori. Per cui, cercate di guardare meglio la palla. Questo consiglio consente di ridurre drasticamente il numero degli sbagli sul piano esecutivo, volgarmente chiamato “tecnica”. Nello specifico esistono diversi esercizi per migliorare questa competenza. A titolo informativo, fornisco un suggerimento generale in grado di ridurre da subito gli errori, almeno la metà rispetto a quelli abitualmente commessi in questo genere di situazione. Dunque, focalizzate solamente la palla quando la traiettoria di volo arriva nel vostro campo. Smettete di focalizzarla solo dopo averla colpita. Continuare a fissarla serve solo a farvi perdere tempo nel riacquistare prontamente la posizione sul campo. Quindi, dopo l’impatto, sorvegliate la traiettoria della palla solo dentro al quadro generale della sua orbita.
A questo punto, è indispensabile passare all’elemento che riguarda il ritmo. Così, per ritrovare un minimo di ritmo accettabile iniziate a muovere i piedi, vi accorgerete che sono spesso spenti. Attivateli! Nel contempo, cercate di giocare ad una velocità standardizzata, senza troppe variazioni. Inoltre, disegnate una traiettoria parabolica per orientare il volo della palla quando esce dalle vostre corde. Tirate verso il centro del campo oppure, in alternativa, cercate la lateralità dell’avversario che produce meno grattacapi.
Di fondamentale importanza, è cercare di aumentare la serie dei colpi in campo, evitando di sbagliare nelle prime tre esecuzioni. Così, contate a voce alta ogni colpo uno ad uno se siete in allenamento, mentalmente se invece vi trovate in gara. Questo genere di processo è uno dei tanti possibili, per aiutare un allievo a ritrovare un piano consapevole in termini di prestazione.
Sul piano puramente esecutivo, invece, cercate di accorciare i vostri movimenti. Più un colpo è costituito da un gesto ampio, più aumentano i gradi di libertà del movimento (N. Bernstein). L’ampiezza del movimento aumenta la complessità coordinativa e necessita di maggior consumo in termini di spazio e di tempo; quindi non può che rallentare l’azione del tennista, rendendola tendenzialmente più confusa. Coordinazione, spazio e tempo, sono tre fattori determinanti che si perdono in modo sensibile quando si balbetta tennis. Per cui, ridurre l’ampiezza dei gesti aiuta a rientrare nel gioco. Per fare una correlazione attraverso un semplice esempio concreto, bisogna ricordare che è più facile cucinare un piatto costituito da tre ingredienti anziché da quindici. In particolare, quando ai fornelli non opera certo un grande cuoco.
Insomma, esistono molti suggerimenti utili per riuscire a raddrizzare le cattive giornate e così aiutare gli allievi col proprio tennis. Indicazioni, che saranno messe a disposizione per tutti coloro i quali sono desiderosi di ampliare le proprie conoscenze. A tale scopo, saranno organizzati nei mesi di giugno e inizio luglio alcuni week end dedicati, nei quali potremo incontrarci direttamente sul campo. Come fare? Semplice!Basta prendere visione del sito www.tenniscourmayeur.it riportato in fondo all’articolo. Cliccate sulla pagina dedicata: “Courmayeur Tennis Classic 2022”. Così, avrete a disposizione ogni informazione nel dettaglio. In questo modo, coglierete un’occasione unica, per qualità della proposta tennistica, del servizio e delle strutture messe a disposizione; quindi programmata per un numero limitato di autentici appassionati.
Mi piace. Se mi consenti aggiungerò un consiglio. Non perdete mai la calma. Usate gli errori per capire cosa è che non hai controllato e prova a porci attenzione. Vale a dire usa i tuoi errori per guidarti fuori dal fondo. Se invece insisti a giocare senza capire sbaglierai di più perché avrà il sopravvento l’emotività, la maggior fonte di distrazione.