Assente dai tornei da fine giugno, quando si infortunò nel match d’esordio a Wimbledon contro la bielorussa Aliaksandra Sasnovich, Serena Williams non è ancora in condizione di tornare. A ventilare l’ipotesi di una sua partecipazione agli Australian Open era stato lo stesso Craig Tiley, direttore del torneo, affermando come Serena fosse tra i giocatori da lui contattati intenzionati a partecipare alla prestigiosa competizione. E invece niente da fare. È arrivato l’addolorato dietrofront della stella americana. “Su consiglio del mio staff medico ho deciso di ritirarmi dall’edizione di quest’anno degli Australian Open. Non è mai una decisione facile da prendere, ma fisicamente non sono dove dovrei essere per competere. Melbourne è una delle mie città preferite da visitare e ogni anno non vedo l’ora di giocare agli AO. Mi mancherà vedere i fan ma sono entusiasta all’idea di tornare e competere al mio meglio”.
Quello della Williams non è il solo caso seguito da Tiley ad aver preso una svolta inaspettata. Novak Djokovic, tuttora restio a rivelare se sia vaccinato o meno contro il COVID (è obbligatorio il ciclo vaccinale completo per accedere al torneo), troneggia in cima alla sezione maschile nella entry list ufficiale stilata dagli organizzatori. Tutto lascia quindi supporre che a gennaio il serbo sarà in terra australiana all’inseguimento dell’iconico ventunesimo titolo del Grande Slam.
Presente nel tabellone principale anche un nutrito gruppo di italiani (nove), nell’ordine di ranking: Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Lorenzo Musetti, Gianluca Mager, Stefano Travaglia, Marco Cecchinato e Andreas Seppi. Mancheranno Federer – assenza da tempo annunciata – nonché il connazionale Wawrinka, operato a giugno al piede sinistro e non più all’opera nel circuito dalla sconfitta subìta a Doha per mano di Lloyd Harris.