Australian Open – Sono 72 si legge, o forse di più, gli atleti in quarantena dopo aver viaggiato con dei positivi su aerei di linea per recarsi in Australia e disputare gli incontri dell’Australian Open.
Il titolo che abbiamo pensato é chiaramente ironico, perché dai, come possono giocare uno dei tornei più importanti del continente se sono costretti ciascuno nella propria camera d’albergo?
Nessuna deroga, gli allenamenti sono sospesi per questi 72 atleti, tra i quali figurano anche Pablo Cuevas e Bautista Agut.
I giocatori, nonostante i divieti, non si sono rifugiati sotto le coperte.
É il caso di Cuevas, che ha messo un materasso in verticale ed ha iniziato ad allenarsi, seguito dalla bielorussa Aryna Sabalenka, fresca vincitrice ad Abu Dhabi, ha addirittura lanciato un contest, facendo volée in continuazione sulla porta a vetri della sua camera che affaccia sui grattacieli di Melbourne.
Il torneo inizierà l’8 febbraio – Australian Open
C’é chi propone una posticipazione della manifestazione, ma non tutti sembrano essere d’accordo. D’altronde, é tra tre settimane, e gli atleti hanno il tempo nonostante il virus di rimettersi!
A Melbourne, dove il sindaco non voleva nemmeno che il torneo venisse disputato, i cittadini sono indignati, in quanto sembra che gli atleti si lamentino del servizio offerto dall’hotel e di parecchie altre cose di poco conto.
D’altronde però, al torneo non rinuncerebbero mai dato che chi perde al primo turno dell’Australian Open incassa 100 mila dollari australiani (circa 50mila euro) su un montepremi totale di 80 milioni. Tanto vale andare in campo mortalmente annoiati dalle due settimane di quarantena e senza allenamento.
Sará sicuro giocare in queste condizioni? Pensate che il torneo debba essere rimandato? Fateci sapere la vostra, sempre qui su Tennistalker!