Zverev resiste a un infortunio, De Minaur centra un traguardo storico e Auger-Aliassime riparte con decisione. Fioccano gli upset, Medvedev torna alla vittoria
Un sabato che più da “Mille” non si potrebbe, quello di Shanghai, con i destini intrecciati di chi guarda già a Torino. Alexander Zverev ha fatto in tempo a spaventare i tifosi tedeschi con un guaio al piede destro proprio quando serviva per il match, ma ha poi chiuso in due (doppio 6-4) contro il francese Valentin Royer. Il numero 3 del mondo, con la solita preoccupazione, ha ammesso: “Non so bene cos’è successo, ho sentito una fitta al dito del piede e non riuscivo a fare un passo normale. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni”. L’impressione è che la rincorsa alle Finals non sia compromessa, ma qualche brivido resta.
Ben più lineare la vittoria di Alex De Minaur, che con il 6-4 6-2 su Camilo Ugo Carabelli ha firmato la quarantottesima vittoria stagionale, record personale e primato assoluto per un australiano dai tempi di Lleyton Hewitt, stagione 2004. “Sono orgoglioso di questa costanza, lo scorso anno senza infortunio ci sarei arrivato prima,” ha detto il venticinquenne di Sydney, che ora guida la classifica dei successi sul cemento (35) davanti ad Alcaraz e a Taylor Fritz.
Sorrisi anche per Felix Auger-Aliassime, che al rientro post-matrimonio (e post-Us Open) ha mandato al tappeto Alejandro Tabilo con un netto, doppio 6-3, cancellando tutte le 7 palle break concesse. Un ritorno che alimenta la rincorsa canadese alla seconda partecipazione al Masters di fine anno: Felix resta decimo, ma con margini ancora rosicchiabili.
E mentre i candidati al viaggio in Piemonte d’inizio novembre consolidano le proprie chance, il tabellone ha già fatto alcune vittime illustri. Mensik, Rublev e Khachanov hanno salutato Shanghai in anticipo, rimpatriati rispettivamente da Jesper de Jong, Nishioka e Shang. Daniil Medvedev ha invece ritrovato il sorriso con un doppio 6-1 a Svrcina, dopo l’incresciosa disavventura occorsagli a Pechino per fortuna risoltasi favorevolmente.