Jasmine annulla due palle break in avvio, poi domina fino al traguardo. La lettone sciupa le poche occasioni a disposizione. Al prossimo round per la toscana la campionessa dell’Open d’Australia 2020
[6] J. Paolini b. A. Sevastova 6-1 6-3
Qualche brivido in apertura, due palle break cancellate nel primo game, poi Jasmine Paolini ha fatto sua la partita con sicurezza. Sul cemento di Pechino la tennista di Castelnuovo Garfagnana ha battuto Anastasija Sevastova in un’ora e 11 minuti, con il punteggio di 6-1 6-3, qualificandosi al terzo round dove troverà Sofia Kenin, già campionessa dell’Australian Open nel 2020.
Il primo set si è chiuso in 33 minuti con un eloquente 6-1: la trentacinquenne lettone, rientrata con il ranking protetto dopo la lunga pausa segnata da maternità e problemi al ginocchio, non è mai riuscita a impensierire l’azzurra. Sevastova, oggi numero 221 del ranking ma semifinalista allo US Open nel 2018 e numero 11 del ranking WTA nell’ottobre dello stesso anno, ha messo in campo colpi piatti e lineari, troppo poco incisivi – e troppo prevedibili – per scalfire la solidità dell’azzurra.
Il secondo set ha seguito un copione non dissimile. Un break nel primo game ha messo subito in discesa la frazione, anche se nel sesto gioco la lettone ha avuto tre palle per il contro-break. Le (rare) occasioni non sfruttate in risposta hanno affossato ogni velleità di Anastasija di fare partita: il conto finale è stato 0 su 7 sulle palle break per Sevastova, contro un efficacissimo 4 su 5 messo insieme dalla numero sei del seeding.
Due numeri hanno fotografato meglio di tutto la distanza fra le due: la seconda di servizio della lettone ha prodotto soltanto 6 punti vinti su 21 (29%), mentre la seconda della toscana ha reso 13 su 18 (72%). In aggiunta, Paolini ha chiuso senza doppi falli, con 3 ace, il 70% di prime in campo e un totale di 65 punti vinti su 109, contro i 44 dell’avversaria.
Per Paolini, reduce dal trionfo nella Billie Jean King Cup, la partita è stata soprattutto gestione: ordine, solidità, qualche variazione in risposta da mettere a frutto nei turni successivi. Per Sevastova, invece, resta il rimpianto di un ritorno al circuito che per ora è solo un’eco del passato.