Stella, otto mesi, ha trasformato un presidio medico in cimelio da collezione. E il pubblico di Flushing Meadows ha trovato il suo idolo inatteso
In un torneo che ha servito litigi plateali, turpitudini da stadio calcistico e persino un adulto che strappa un cappellino a un bambino, una delle immagini destinata a restare degli US Open 2025 è quella di Stella, una bimba di pochi mesi arrivata dal Michigan con un casco rosa in testa. Un casco correttivo, per dirla con i pediatri, ma trasformato in icona pop dalle firme dei tennisti più celebri.
È successo tutto in fretta. Durante una partita di Carlos Alcaraz, la sorella della madre, Bella Buck, ha portato Stella a bordo campo. Qualcuno ha iniziato a gridare “sign the baby”, firmate il bambino, e a quel punto la macchina del folklore newyorkese si è messa in moto. Coco Gauff, Aryna Sabalenka, Jannik Sinner, la stessa stella spagnola, e poi Taylor Townsend ed Emma Navarro: tutti, uno dopo l’altro, hanno lasciato la loro firma sul casco, con un pennarello indelebile.
La madre, Katerina Buck, ha raccontato a un’emittente locale che tutto è nato come uno scherzo: “Non pensavamo davvero di diventare virali,” ha detto con malcelato orgoglio la genitrice. E invece il video diffuso dalla società di media digitali Betches ha fatto il giro del mondo. “Il casco di Stella è l’oggetto da collezione più hot degli US Open,” ha scritto qualcuno su Instagram.
Quel casco ha anche un nome tecnico: Starband, usato per correggere deformazioni craniche nei bambini. Non è una rarità: uno studio canadese del 2013 stimava che quasi la metà dei neonati tra le sette e le dodici settimane presentasse forme di plagiocefalia. Ma intanto Stella continuerà a portarlo per sei mesi, mentre la madre si preoccupa di come preservare le firme: tre mani di vernice trasparente e un flacone di mod podge ordinato a Brooklyn.
Così, nell’estate segnata dall’ennesimo duello tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz con in palio un titolo Slam, la foto più memorabile dello US Open è quella di un casco rosa che reca, oltre agli autografi dei grandi campioni, anche il sorriso di una bambina superstar.