Il numero uno del mondo supera in due set l’anomalo francese dopo tre ore di interruzione per pioggia e qualche difficoltà imprevista. Ora nei quarti sfida a Felix Auger-Aliassime
[1] J. Sinner b. [Q] A. Mannarino 6-4 7-6(4)
C’è stato un momento, più di uno in realtà, in cui il servizio mancino a uscire di Adrian Mannarino ha ridotto Jannik Sinner a spettatore perplesso. Non capita spesso, al numero uno del mondo, di dover inseguire così a lungo un colpo preciso ma non travolgente, eppure il francese ha trasformato quella traiettoria in un’arma costante. Un artigiano del tennis che ha deciso di non lasciare l’iniziativa, pena la disfatta, e che ha finito per cucire addosso a Sinner una partita scomoda.
Mannarino ha perso, com’era prevedibile, ma è stato lui a dettare il ritmo per lunghi tratti della partita. Sinner, poco abituato ad avere a che fare con ceffi del genere, ha progressivamente smarrito profondità e coraggio soprattutto nel secondo set, durante il quale ha scelto di allungare gli scambi per logorare il rivale, confidando in un calo al servizio del veterano da Soisy-sous-Montmorency che però non è arrivato. Alla fine, il campione di Wimbledon ha trovato la chiave con intelligenza, ma senza mai dominare davvero.
In dote è comunque arrivato il sedicesimo quarto di finale in un Masters 1000 della carriera (11-4): l’avversario per un posto in semifinale sarà Felix Auger-Aliassime, uno dei pochi colleghi ad avere un bilancio positivo nei precedenti con il numero uno del mondo: il canadese ha vinto i due scontri diretti rintracciabili negli archivi, entrambi disputatisi nel 2022 e dunque piuttosto datati. A Madrid Sinner prese una stesa memorabile raccogliendo appena tre game, mentre proprio a Cincinnati per l’azzurro arrivò una sconfitta in tre set.
IL MATCH – Il primo set si è deciso con un unico break piazzato da Sinner nel terzo game. L’altoatesino ha aperto con un ace e tre servizi vincenti, ma ha dovuto scoprire presto quanto potesse essere fastidioso il rovescio tagliato del mancino di Soisy-sous-Montmorency. Il francese ha variato le traiettorie, accelerato in diagonale e costretto il numero uno del mondo a nove errori di dritto (13 in totale nel primo parziale). Il trentasettenne ex to 20 ha difeso il servizio con mestiere, annullato una palla per il doppio break e chiuso il parziale con 17 errori gratuiti, figli di una tattica giustamente improntata al giocarsela il più possibile, mentre la prima dell’azzurro è entrata solo nel 44% dei casi, pochini in verità.
Nel secondo, Mannarino ha alzato ulteriormente il livello al servizio: il francese ha piazzato sette ace spesso affidandosi a traiettorie estreme dalla parte sinistra, anche con la seconda palla. Sul 2-1 in favore di Adrian la pioggia ha fermato tutto per quasi tre ore. Alla ripresa, Sinner ha vinto tutti e 19 i punti con la prima di servizio, mentre il rivale ha risposto con un eccellente 11 su 12. In risposta, però, il detentore del titolo è rimasto spesso troppo arretrato. Sul cinque pari, al servizio, Mannarino ha annullato due palle-break dal 15-40 con coraggio e precisione. Il francese si è procurato a sua volta due chance per salire 6-5, entrambe svanite, e alla terza opportunità in risposta Sinner ha trovato il break grazie a un errore di rovescio dell’avversario. Sembrava finita, ma sul 6-5 l’altoatesino si è fatto sorprendere: sul 30 pari, uno smash spettacolare e vincente di Mannarino ha aperto la strada al contro-break, siglato con un rovescio incrociato perfetto dal numero 89 del mondo.
Si è così arrivati al tie-break, dove Jan ha infilato tre ace e approfittato di qualche sbavatura di Mannarino per chiudere sul 7-4 un match molto più insidioso del previsto. Non è detto che Sinner, percentuale di prime a parte, debba da ora necessariamente alzare il livello: dall’altra parte della rete uno così strano, da qui alla finale, non lo troverà più.