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    Wimbledon, ultimo atto: tutti i numeri del tredicesimo Sinner-Alcaraz

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    Il numero 1 del mondo sfida il due volte campione in carica: tra vendette, maratone e statistiche in equilibrio, il Centre Court si prepara a un’altra battaglia dal pronostico difficile

    Manca pochissimo all’ultimo atto dei Championships 2025: Jannik Sinner, il numero uno del mondo, sfida il due volte campione in carica Carlos Alcaraz. È il remake, a distanza di cinque settimane, della maratona al Roland Garros che lo spagnolo ha vinto annullando tre match-point.

    • Testa a testa – Alcaraz guida 8-4 negli scontri diretti e ha vinto gli ultimi cinque duelli consecutivi, ma l’unico precedente sull’erba (ottavi 2022) è di Sinner.
    • Immacolato – Lo spagnolo è imbattuto (5-0) nelle finali Slam.

    Il cammino a Wimbledon 2025

    Sinner ha smarrito due soli set, entrambi nell’ottavo contro Dimitrov prima che il bulgaro si ritirasse per uno stiramento al pettorale destro. Alcaraz ha avuto un cammino molto più accidentato: due parziali ceduti nella splendida maratona di primo turno contro Fabio Fognini; uno nel terzo turno con Struff; un altro contro Rublev negli ottavi e infine uno con Fritz in semifinale, in un match che ha seriamente rischiato di allungarsi al quinto set.

    Complessivamente, Sinner per raggiungere la finale è stato in campo 11 ore e 45 minuti, mentre Alcaraz per ben 16 ore e 28 minuti: una bella differenza.

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    Simili le statistiche al servizio dei due finalisti: Carlos ha messo giù 75 ace a fronte dei 54 di Jannik, ma bisogna considerare che lo spagnolo è stato in campo molto più a lungo. Le percentuali, tuttavia, raccontano di una resa sostanzialmente identica per quanto riguarda il fondamentale d’inizio scambio: 63% di prime in campo l’altoatesino, 64% il murciano, con una conversione pari all’82% per Sinner e al 79% per Alcaraz.

    • Solidità – Il ventitreenne altoatesino ha cancellato in semifinale un Novak Djokovic limitato dagli acciacchi, lasciandogli appena 17 punti in risposta.
    • Striscia vincente – Alcaraz veleggia su una striscia aperta di 24 vittorie in fila e vanta un pazzesco record sull’erba di 35-3.

    I numeri che possono decidere la finale

    1- Servizio esplosivo vs. risposta fulminea

    • Alcaraz è leader del torneo per ace (75) ma ha commesso anche 27 doppi falli.
    • Sinner ha toccato l’89% di punti con la prima nei quarti contro Shelton: mantenere alta la percentuale della prima palla sarà fondamentale per non permettere ad Alcaraz di “disegnare” lo scambio né tantomeno di aggredire la seconda.

      2 – Seconda palla
    • Fin qui Sinner ha convertito il 64% dei punti con la seconda; Alcaraz solo il 54%.
      Sul Centre Court lento di fine torneo, la qualità del kick sinistro di Jannik potrebbe pesare.

      3 – Gestione dei momenti decisivi
    • Alcaraz è 14-1 nei set decisivi nei match tre su cinque.
    • Meno rassicuranti i numeri del kid di Sesto Pusteria sulla lunga distanza: Sinner ha giocato sedici volte un quinto set e ne è uscito vincitore in sei occasioni. Tre delle dieci sconfitte sulla lunghissima distanza sono arrivate proprio per mano di Carlos Alcaraz (US Open 2022, Roland Garros 2024 e 2025), che Sinner non ha mai battuto al quinto set.

      Chiavi tattiche in breve
    • Ritmo vs. variazione – Sinner cercherà di imporre traiettorie piatte e veloci per togliere tempo al suo avversario; Alcaraz varierà con slice, drop-shot e serve-and-volley (16 su 20 i punti vinti da Carlitos scendendo a rete contro Fritz).
    • Area di battuta – L’azzurro spingerà tante prime verso il rovescio di Alcaraz; se Carlos anticipa con il dritto inside-out, Sinner dovrà reggere la diagonale più pericolosa.
    • Questione mentale – L’azzurro ha ancora vivo il ricordo dei tre championship-point mancati al Bois de Boulogne, ma i solidissimi match vinti contro Shelton e Djokovic dovrebbero averlo rinfrancato, anche per quanto concerne la questione fisica.

    Pronostico (con le pinze)

    Alcaraz parte leggermente avanti per il miglior pedigree sull’erba e nei finali punto a punto, ma la superficie più rapida rispetto a Parigi riduce il gap. Se Sinner terrà la percentuale di prime sopra il 65% e abbrevierà gli scambi con coraggio, il prato, per quanto consunto e molto più lento rispetto a dieci giorni fa, potrebbe strizzare l’occhio anche a lui. Prepariamoci a un’altra maratona dall’esito molto incerto.

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