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    Bertolucci: “Assurdo pensare che tifi contro Sinner. In telecronaca cerco di essere il più obiettivo possibile”

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    Intervistato da Fanpage, Paolo Bertolucci ha analizzato il momento che sta vivendo il tennis in Italia, con un aumento di popolarità che sta portando anche qualche problema…

    Paolo Bertolucci non ha bisogno di presentazioni. L’ex tennista italiano, entrato nella leggenda dello sport azzurro con il successo in Coppa Davis nel 1976 in Cile (ma non solo), è da anni una delle voci più importanti del tennis. Intervistato da Marco Beltrami per Fanpage, il commentatore di Sky ha parlato del livello di popolarità che sta vivendo il tennis in Italia.

    Io credo che naturalmente questo boom del tennis abbia per fortuna allargato non poco la platea” – ha detto Bertolucci – “Prima era un po’ una nicchia e adesso anche per Sky fare un milione di persone davanti alla televisione è ormai diventata una regola. Prima era una cosa che succedeva solo in qualche partita di calcio”.

    I problemi del tennis come “sport di massa”

    Se da un lato ciò porta tanti benefici in termini di visibilità e di passione per questo sport, dall’altro il confronto con una platea così vasta (e inevitabilmente non ancora tutta erudita) può portare tanti problemi.

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    Uno di questi è la mancanza di linguaggio. E così nel tennis viene utilizzata lo stesso che c’è nel calcio (dove anche qui è applicato in maniera errata): se perdi sei scarso, se vinci sei un campione. Soprattutto viene esportata quella mentalità di dover vincere obbligatoriamente ogni partita, cosa che se in altri sport può essere a volte fattibile, mentre nel tennis, dove si gioca e si perde ogni settimana e per di più da soli, è impossibile.

    Bertolucci ha affrontato così l’argomento “tennis come sport di massa” (di cui se ne è parlato anche nella nuova rubrica di Tennistalker “You cannot be serious“): È bene che si sia allargata la platea naturalmente, però quando si allarga la platea c’è qualcuno che è arrivato all’ultimo momento e con tre partite pensa di aver capito tutto. Altri magari sono nel tennis da tanto tempo però non si erano mai espressi, e ora invece sono diventati tifosi accaniti. E tifosi accaniti significa anche, come dire, avere un po’ il prosciutto davanti agli occhi ed essere meno obiettivi”.

    Il commento su Sinner

    Così secondo la logica del “nuovo tifo” anche i telecronisti devono seguire questo copione, commentando Sinner come se fosse la nazionale di calcio. Bertolucci ha spiegato lucidamente come deve essere realizzato un commento: “Io in telecronaca cerco di essere il più obiettivo possibile, e se vedo che l’avversario, che sia bulgaro piuttosto che filippino, gioca meglio o compie dei colpi meravigliosi, io lo sottolineo anche se gioca contro l’italiano. Poi, che dentro di me speri che vinca l’italiano mi sembra talmente ovvio, talmente una domanda pleonastica…e invece molti sono convinti che io faccia magari il tifo per un bulgaro o per uno spagnolo, a seconda dell’avversario di Sinner. Quindi da lì capisci che siamo alla follia

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