Terzo titolo nella capitale spagnola e terzo trofeo nel 2025 per la numero uno del mondo, che domina l’avvio di partita respingendo poi tensione e tentativo di rimonta di Gauff
[1] A. Sabalenka b. [4] C. Gauff 6-3 7-6(3)
Aryna Sabalenka ha vinto per la terza volta il torneo di Madrid, alla quarta finale giocata nelle ultime cinque edizioni. Per la numero uno del mondo quello conquistato poco fa è anche il terzo trionfo stagionale dopo quelli festeggiati a Brisbane e Miami. Aryna ha battuto in due set Coco Gauff, pareggiando tra l’altro sul cinque pari il conto degli scontri diretti. Sabalenka ha dominato l’avvio del match e poi chiuso a proprio favore il primo set quando la partita si era già riequilibrata. Nel secondo, la campionessa in carica è stata brava a recuperare un break di svantaggio prima che la tensione, palpabile e in ogni caso generalizzata, la costringesse a una volata dall’esito imponderabile.
IL MATCH
Primo set – Gauff è partita evidenziando il problema con il quale sospettavamo avrebbe avuto a che fare, ossia deragliando con il dritto sulle palle rapide di Sabalenka, ed è riuscita a conservare il servizio nel primo game dell’incontro solo dopo aver cancellato una palla break. Nel terzo gioco, tuttavia, le crepe già percepitesi si sono aperte fragorosamente: Coco, tesa e quindi lenta di braccio, ha messo una seconda troppo soft, subito aggredita dalla tigre di Minsk; poi si è accartocciata al servizio tentando di spingere la seconda, diretta conseguenza del tentativo di sfuggire alle aggressioni sopracitate, e ha commesso doppio fallo, offrendo tre palle break. Alla bielorussa è bastata la prima per scavare il primo margine della partita tra sé e l’avversaria.
L’ansia, confinante con il panico, con cui Gauff si è da subito trovata ad avere a che fare servendo la seconda, derivante dalla consapevolezza che ogni servizio non abbastanza profondo, oppure troppo lento, sarebbe stato divorato dall’avversaria, è esplosa con violenza ancora maggiore nel quinto game, perso a zero dalla smarritissima giocatrice di Atlanta con tanto di doppio fallo finale, per sigillare, suo malgrado, il parzialone da 16 punti a zero che ha portato la numero 1 del mondo sul 4-1.
La partita di Gauff è iniziata con 25 minuti di ritardo, quando con un paio di risposte ben riuscite ha iniziato a instillare quantomeno qualche dubbio nella testa di Aryna. Così nel sesto gioco la pupilla di Jean-Christophe Faurel ha recuperato uno dei due break di svantaggio, e nel turno in battuta successivo si è ulteriormente avvicinata alla testa di serie numero uno (4-3). Una mini rimonta che è bastata a pietrificare, sagomandoli, i tratti somatici della giocatrice di Minsk, che con qualche visibilissimo tremore è riuscita a portare comunque a casa il fondamentale ottavo gioco.
E dunque, nel momento in cui sembrava che il Manolo Santana sembrava stesse cominciando a popolarsi di fantasmi, Aryna è riuscita a evitare il peggio. I tratti del suo viso, vera cartina tornasole dei suoi umori e del suo tennis, si sono di nuovo distesi. Nel non gioco, Gauff ha invece ricominciato a scarabocchiare, e con un censurabile tentativo di drop shot con il rovescio finito a metà corridoio ha ceduto il parziale a Sabalenka.
Secondo set – Una cosa che non si può rimproverare a Gauff è la capacità di stare in campo, lottando e sbuffando, se il resto non funziona. Memore della fatidica finale vinta allo US Open 2023, quando Sabalenka la dominò nel primo set, Coco ha capito che le uniche soluzioni per provare a far partita sarebbero state correre, ributtare di là una palla in più e spingere negli angoli. Così facendo, quella che sembrava dover essere la tenera vittima sacrificale di giornata ha carpito un break – addirittura a zero – nel terzo gioco del secondo set, e dopo aver cancellato caparbiamente due palle per il contro-break in un sesto game da quattordici punti se l’è svignata sul 4-2.
Al momento di pareggiare il conto dei set la tensione è tornata a impadronirsi di Gauff, e quando Gauff si innervosisce, fioccano i doppi falli: due, in particolare, nel decimo game, hanno mandato Sabalenka sullo 0-40, ma la tre volte campionessa Slam non è riuscita a sfruttare nessuna delle tre palle del contro-break consecutive. Un capitolo a parte merita la seconda di queste: servizio ficcante di Gauff, gran risposta d’incontro di Sabalenka, spadellata in affanno della statunitense in mezzo al campo sulla quale Aryna è arrivata comodamente ma… senza la racchetta, sfuggitale di mano dopo aver incocciato il terreno nello spostamento.
Nelle maglie di tale bizzarro e decisivo game, la numero quattro del mondo non ha saputo sfruttare un set point, finendo per concedere invece il pareggio alla capoclassifica del circuito alla quinta palla break complessiva.
Raggiunta sul cinque pari e poi superata sul 6-5, Gauff si è recata sostanzialmente terrorizzata a servire per riparare al tie-break, impresa riuscitale dopo aver cancellato un match point. Nel gioco senza ritorno, però, Coco non è stata in grado di muovere un muscolo, e solo un paio di gravi errori di Sabalenka le hanno consentito di racimolare tre punti comunque non sufficienti a evitare la sconfitta, significativamente convalidata dall’ottavo doppio fallo commesso da Coco quando stava scoccando il centesimo minuto di gioco.
Madrid si è dunque confermata il giardinetto di casa Sabalenka, con piscina e facilities annesse. Gauff anche oggi ha dovuto ingoiare amaro: il tempo del primo titolo del 2025 non è ancora arrivato, ma a Roma e a Parigi, quando il carrozzone tornerà sul livello del mare, tutti dovranno fare i conti con lei. Forse, soprattutto con lei.