Nonostante qualche minuto ad alta tensione al momento di chiudere la semi con Svitolina, la bielorussa conferma il proprio feeling con la capitale spagnola. Sarà lei a sfidare Gauff per il titolo
[1] A. Sabalenka b. [17] E. Svitolina 6-3 7-5
Battendo Elina Svitolina nella semi serale sul Manolo Santana, Aryna Sabalenka ha raggiunto la quarta finale a Madrid negli ultimi cinque anni, confermando la pazzesca intesa che la lega al maxi-evento della capitale spagnola. In bacheca la bielorussa ha già messo i titoli in palio nel 2021 e nel 2023, mentre l’anno scorso il tris le è sfuggito al termine di una tiratissima finale contro Iga Swiatek durante la quale ha avuto anche un match point. Ci riproverà sabato.
A differenza degli ultimi due anni, tuttavia, Sabalenka non troverà la polacca a contenderle il titolo, ma Coco Gauff. I precedenti in archivio sono già nove, e non sono rassicuranti per la regina del tennis femminile: Gauff non solo è in vantaggio per cinque precedenti a quattro, ma ha prevalso nell’ultimo incrocio andato in scena lo scorso autunno alle Finals di Riyadh e vinto l’unico scontro diretto giocatosi sul mattone tritato, a Roma nel 2021.
Abbastanza per preoccuparsi, parrebbe, ma le condizioni di gioco modellate dall’altopiano della Meseta sembrano fatte apposta per Aryna, che infatti a Madrid in tutta la carriera ha vinto ventiquattro partite perdendone appena quattro. Il match di stasera contro Svitolina era particolarmente temibile, perché la giocatrice di Odessa era arrivata alla partita di oggi con un bilancio immacolato sul rosso nel 2025, con tanto di fresco trofeo sollevato a Rouen un paio di settimane fa.
E In effetti la partita, pur chiusasi in due set, si è rivelata piuttosto complessa. Sabalenka è presto scappata sul 4-1, ma l’ucraina ha rimontato il break di svantaggio appostandosi al servizio per pareggiare a quattro. A questo punto la giocatrice da Minsk ha giocato un game aggressivo in risposta procurandosi tre palle break consecutive: Elina le ha annullato le prime due, ma ha poi sciaguratamente commesso il sanguinoso doppio fallo che le è costato il break decisivo ai fini della soluzione del set. Nel nono game, a dire la verità, la signora Monfils si sarebbe anche procurata tre opportunità per riaprire il parziale, ma con due ottimi servizi e un rovescio vincente Sabalenka è riuscita a portare a casa il primo set.
Nel secondo, la favorita numero uno del torneo ha strappato il servizio all’avversaria nel primo gioco conservando il vantaggio a lungo, ma prima di poter festeggiare la vittoria ha dovuto fronteggiare un tipico drammino esistenziale, per sua fortuna presto evaporato: sul 5-4 e servizio, a un passo dalla vittoria, Aryna ha iniziato a sparacchiare, per poi mostrare in mondovisione plateali lamentazioni e disperate per quanto mute richieste d’aiuto al proprio angolo nel panico più assoluto. Raggiunta a cinque, la numero uno si è per sua fortuna ricomposta prima che la situazione le sfuggisse di mano, e con un nuovo break, poi confermato senza ulteriori patemi, ha infine portato a casa il match, diventando la prima giocatrice a raggiungere il traguardo delle trenta vittorie nel 2025.
Aryna giocherà sabato la sesta finale dell’anno per vincere il terzo titolo dopo quelli conquistati a Brisbane e Miami. Partirà favorita, come sempre: ma considerati gli annessi e connessi dei precedenti di cui abbiamo già parlato, se un’avversaria le può dare fastidio quella è proprio Coco Gauff.