Allarme rientrato dopo Montecarlo, top 10 sempre più vicina e un coach che predica equilibrio, lavoro e controllo delle emozioni. Lorenzo Musetti è pronto a ripartire dal Masters 1000 di Madrid, nonostante la piccola elongazione alla coscia destra rimediata nella finale contro Carlos Alcaraz nel Principato
Niente stop prolungato dunque per il carrarino, che tornerà ad allenarsi già quest’oggi per presentarsi al meglio nella capitale spagnola, dove l’anno scorso era uscito all’esordio e quest’anno ha quindi l’occasione concreta di guadagnare punti preziosi.
L’assalto alla Top 10
Il numero 11 del mondo ha infatti la top 10 a portata di mano: solo 15 punti lo separano da Casper Ruud, decimo, che dovrà difendere il titolo a Barcellona. In caso di passo falso del norvegese (o dei rivali Fils e Rune), Musetti potrebbe entrare già la prossima settimana nella cerchia dei migliori dieci del ranking ATP, traguardo che diventerebbe ufficiale proprio a Madrid con una sola vittoria, migliorando così il suo best ranking.
Le dichiarazioni di coach Tartarini
Ma se la classifica fa sognare, l’obiettivo per il team Musetti è un altro: continuità. Lo ha detto chiaramente coach Simone Tartarini, storico allenatore e figura chiave nella crescita del talento azzurro, intervistato da Marco Caldara per Supertennis TV. «Il lavoro con Lorenzo è lungo e su più fronti. A Montecarlo abbiamo visto importanti progressi nella gestione emotiva: anche nei momenti di difficoltà è rimasto aggrappato alle partite, e questo lo ha portato fino alla finale», ha spiegato Tartarini. «Il potenziale è da top-5, ma serve continuità e la capacità di esprimere il proprio gioco anche quando non tutto funziona alla perfezione».
In off-season il focus è stato sul servizio – per guadagnare punti più rapidi e soffrire meno – e sulla rapidità di pensiero, indispensabile sul cemento. Non è un caso che i maggiori successi del classe 2002 siano arrivati su terra ed erba, dove può costruire e usare tutta la sua varietà. «Lorenzo ha bisogno di sentirsi sicuro – continua Tartarini – e quando non lo è tende ad arretrare, cosa che sul veloce non puoi permetterti. Stiamo lavorando per farlo sentire più a suo agio anche in queste situazioni».
Madrid, quindi, sarà un banco di prova fondamentale non solo per la classifica, ma per testare il percorso di crescita del giocatore, a pochi giorni dagli Internazionali d’Italia di Roma (7-18 maggio), dove l’Italia sogna di schierare due top 10 con Sinner e Musetti. «Il talento c’è – chiude Tartarini – ma il vero salto passa dalla testa. Se continuerà così, può arrivare molto in alto».

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