In occasione del Challenger 100 che si sta svolgendo a Rovereto, abbiamo incontrato Francesco Maestrelli reduce dalla bella vittoria su Pierre-Hugues Herbert, ex numero 36 ATP
Francesco Maestrelli, è nato a Pisa il 21 dicembre 2002 e attualmente è numero 284 della classifica ATP. Ha raggiunto il suo Best Ranking nel 2023 arrivando fino alla posizione numero 149.
Arrivato a Rovereto grazie ad una wild Card, sta disputando il trofeo FAIP-Perrel nel migliore dei modi. Dopo aver superato l’ex numero 36 ATP, Pierre-Hugues Herbert, è riuscito a sconfiggere anche la giovane promessa Michael Agwi (LINK ALL’INTERVISTA)
Francesco, ci siamo incontrati l’ultima volta due anni fa a Verona. Allora partivi quasi dalle qualificazioni, poi hai vinto il torneo. Avevo solo 19 anni e mi avevi raccontanto che stavi iniziando a conoscere il tuo corpo, eri cresciuto molto in fretta e non avevi ancora preso le misure. Sono passati due anni. Cos’è cambiato da allora?
Ho ricordi bellissimi di quel periodo. A Verona non ero nemmeno iscritto al torneo, sono andato a firmare con la speranza di entrare e poi è finito nel migliore dei modi. All’epoca ero un ragazzo che giocava senza sapere quali fossero i suoi limiti, un po’ in cerca di identità, sia con il mio corpo che con le mie capacità. Ora, a distanza di due anni, ho acquisito più consapevolezza, sia come tennista che come persona.
Ti aspettavi che il circuito fosse così difficile? È più complicato di quanto pensassi?
Sì, me lo aspettavo così difficile, soprattutto oggi. Il tennis è diventato molto popolare e il livello medio è incredibilmente alto. Non c’è più quel grande distacco tra i giocatori di alta classifica e quelli più indietro: può succedere frequentemente che i più bassi di classifica battano i top player. Questo rende complicato farsi strada, ma allo stesso tempo affascinante. Sai che, anche nei momenti no, puoi sempre ritrovare il tuo gioco da un momento all’altro.
Come valuteresti la tua stagione 2024?
È stata una stagione un po’ particolare, ricca di cambiamenti. La prima parte è andata molto bene, ho trovato una certa continuità. Poi c’è stato un periodo più difficile, quindi se dovessi tirare le somme mi darei un 7. Sto lavorando tanto su me stesso, non solo a livello tennistico, ma anche personale. Mi sento in crescita e spero che i miglioramenti che sto facendo possano consolidarsi nei prossimi anni.
La stagione sta per volgere al termine, qual è stata la tua partita migliore e quella che ricordi meno volentieri durante il tuo 2024?
Ci sono state tante partite che non sono girate bene, ma ricordo con piacere il periodo intorno al Roland Garros. Prima del torneo ho perso una partita molto tirata, 7-6 al terzo set. Poi, nell’ultimo turno delle qualificazioni a Parigi, sono uscito con un 6-4 al terzo. Ero in gran forma e avevo trovato una certa tranquillità, ma non è bastato.
Il momento più basso? Sicuramente alcune partite in estate, come quelle a Dobrich in Bulgaria o in Romania a Sibiu. Più che per il risultato, stavo male io, dentro.
Hai già fatto un “business plan tennistico” per il 2025? Quali sono i tuoi obiettivi?
Non mi piace fissare obiettivi solo sui risultati. Sono contento del processo di crescita che ho intrapreso negli ultimi mesi. Ho fatto scelte importanti, anche sul piano personale, per tutelare la mia serenità. Continuando su questa strada, sono sicuro che i risultati arriveranno.
Chi è il tuo allenatore adesso?
Il mio attuale allenatore è Giovanni Galuppo, ex coach di Andrea Pellegrino. È con me dall’inizio dell’anno, abbiamo iniziato la collaborazione in Australia.
Adesso ti aspetta una pausa natalizia. Hai già programmi?
Mi prenderò sicuramente una settimana per rilassarmi, per stare con la mia ragazza e le persone a cui voglio bene. Poi, con nuova energia, tornerò ad allenarmi al meglio per preparare la prossima stagione.
Grazie mille, Francesco. Un grande in bocca al lupo per il futuro!
Grazie a te e a TennisTalker!