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    Jannik Sinner è il primo King di Riyadh

    Una serata da applausi, gaffes e racchette d’oro: Sinner batte Alcaraz in una finale spettacolare, Djokovic si aggiudica il terzo posto e Nadal riceve un prezioso regalo

    Jannik Sinner si è incoronato re di Riyadh, superando Carlos Alcaraz in una finale da manuale. Il match, concluso con il punteggio di 6/7 6/3 6/3, ha visto entrambi i giovani campioni dare il massimo, offrendo uno spettacolo vero e combattuto. Con ogni scambio, hanno confermato di essere i protagonisti della prossima grande rivalità del tennis, sulla scia di leggende come Nadal-Federer, Becker-Edberg o Borg-McEnroe.

    Prima del gran finale, Djokovic ha giocato contro Nadal nella finale per il terzo posto, vincendo 6/2 7/6. Risultato scontato, certo, ma Rafa ha avuto il suo momento di gloria: in omaggio per la sua straordinaria carriera, gli è stata consegnata una racchetta d’oro in dimensioni reali. Non male come premio di consolazione, no?

    Una finale dalla partenza… un po’ distratta

    L’ingresso in campo dei due finalisti ha regalato un momento esilarante: come da tradizione, sarebbe dovuto entrare prima il numero 2, e Alcaraz, già inquadrato dalle telecamere, era pronto a fare il suo ingresso. Ma la regia, forse un po’ distratta, ha invece annunciato Sinner, il numero 1! Il risultato? Una risata spontanea tra i due campioni, che hanno capito subito l’equivoco e si sono scambiati di posizione con grande ironia. E se il torneo voleva essere un’esibizione, almeno questa parte l’hanno centrata alla grande!

    Il torneo più ricco della storia

    Il Six Kings Slam è stato presentato come il torneo più ricco della storia del tennis, e non c’è da stupirsi se Sinner, dopo aver sollevato il trofeo, ha dichiarato che “sicuramente tornerà l’anno prossimo”. E chi direbbe di no?

    Vincendo, Sinner si è aggiudicato quasi 6 milioni di dollari e la sola partecipazione ha assicurato a tutti i giocatori 1 milione e mezzo.

    Ma, al di là dei premi, il torneo si è dimostrato più competitivo di quanto ci si aspettasse. Certo, qualche dettaglio organizzativo va migliorato (come la regia che manda in campo i giocatori a caso o che sbaglia le inquadrature del campo o le luci dello stadio che improvvisamente si spengono lasciando i giocatori al buio durante uno scambio…), ma nel complesso, è stata una competizione che ha regalato emozioni e divertimento.

    Il ballo dei sei re… o quasi

    Fuori dal campo, però, i tennisti hanno – immaginiamo – dovuto partecipare ad alcuni momenti ludici extra tennistici. Sui social sono spuntati video di momenti esilaranti, tra cui il “ballo dei sei re”. Il verdetto unanime? L’eleganza che dimostrano in campo è decisamente superiore a quella dimostrata sulla pista da ballo.

    Considerazioni finali: un torneo da sette pieno

    E quindi, che voto dare a questo torneo? Un bel sette pieno, con un paio di asterischi. La competizione ha sicuramente margini di miglioramento dal punto di vista organizzativo. Come dicevano i professori a scuola: “si applica, ma può fare di più”.

    The end

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