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    TennisTalker MagazineLe magnifiche otto: Jasmine Paolini, il sorriso che ha conquistato il mondo

    Le magnifiche otto: Jasmine Paolini, il sorriso che ha conquistato il mondo

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    Prima puntata della nuova rubrica di TennisTalker dedicata alle protagoniste delle WTA Finals di Riyadh. Otto campionesse, otto viaggi nel cuore del tennis femminile d’élite. Si parte dall’ottava qualificata, Jasmine Paolini: la piccola grande guerriera che ha riscritto la storia del tennis italiano

    Le radici del sorriso

    Quando Jasmine Paolini entra in campo, lo fa con un sorriso che precede ogni colpo. Piccola di statura, ma grande di cuore, è nata il 4 gennaio 1996 a Castelnuovo di Garfagnana e poi è cresciuta a Bagni di Lucca.
    Il padre Ugo gestiva un bar nel centro del paese; la madre Jacqueline Gardiner, di origini ghanesi e polacche, era arrivata in Toscana dopo aver lasciato Łódź, dove oggi vive la nonna di Jasmine. È proprio da quella parte di famiglia che Paolini ha imparato il polacco, oltre all’inglese e all’italiano. “La mia famiglia è un piccolo mondo”, ha detto una volta. “E porto un po’ di tutti loro in campo.”

    Da bambina osservava il padre e lo zio giocare al Tennis Club Mirafiume. Lì è cominciato tutto: le prime racchette, le prime partite, la curiosità di una bimba che non smetteva mai di sorridere.

    Oggi, più di vent’anni dopo quelle prime corse sui campi di Bagni di Lucca, quella bambina è una delle prime otto tenniste del mondo.
    E alle WTA Finals 2025 di Riyadh si presenterà come una delle pochissime giocatrici dell’era moderna qualificate sia in singolare che in doppio – impresa che nella storia è riuscita solo ad alcune leggende del tennis come Navrátilová, Sánchez Vicario, Davenport, le sorelle Williams e Coco Gauff (in coppia con Jessica Pegula).

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    Attualmente Jasmine è l’unica ad aver già conquistato matematicamente la doppia qualificazione, ma potrebbe non essere sola: la giovanissima Mirra Andreeva, nona nella Race e momentaneamente prima tra le riserve, è qualificata in doppio insieme a Diana Shnaider e – qualora dovesse entrare anche nel singolare visto che Madison Keys, settima nella Race, non gioca da due mesi a causa di un problema al polso – diventerebbe, proprio come Paolini, una delle rare giocatrici presenti in entrambe le competizioni.

    Le origini della scalata

    La carriera di Paolini è stata una costruzione lenta, quasi artigianale. Nessun salto improvviso, ma una crescita costante.
    Debutta nel circuito ITF nel 2011, all’età di 15 anni, poi entra nel mondo WTA nel 2015, passando per le qualificazioni a Roma. Nel 2017 gioca il suo primo tabellone principale, a Bastad.
    I primi anni sono duri: sconfitte precoci, viaggi infiniti, spese da coprire, la sensazione di non arrivare mai. Ma Jasmine non si arrende.

    Nel 2019 comincia a farsi notare con quarti di finale a Guangzhou e a Palermo, un primo importante segnale.
    Nel 2021 arriva la vera svolta: il primo titolo WTA a Portoroz, la semifinale di Courmayeur, la prima top 20 battuta (Mertens a Indian Wells). Quell’anno chiude nei pressi della Top 50 e vince anche il WTA 125 di Bol.
    Inoltre conquista il suo primo trofeo in doppio, ad Amburgo, insieme a Jil Teichmann.

    È anche il periodo in cui comincia la collaborazione con Renzo Furlan, ex top 20 e figura chiave nella sua crescita. Come ci ha raccontato lo stesso Furlan, è diventato ufficialmente coach di Jasmine nel 2020, ma di fatto era presente già da prima.
    Nel 2024, quando la tennista toscana esplode definitivamente, lui è lì, dietro le quinte, come un architetto silenzioso.

    L’anno della rivelazione: 2024

    Il 2024 è l’anno che cambia tutto.
    Dopo anni di semine e piccoli passi, Jasmine si impone sul circuito con la maturità di una top player. Vince il suo primo titolo WTA 1000 a Dubai, battendo avversarie come Haddad Maia, Fernandez, Sakkari e Kalinskaja.
    Poi arrivano le due Imprese con la ‘I’ maiuscola: la finale al Roland Garros e la finale a Wimbledon, entrambe perse, ma giocate con una qualità e una forza mentale che proiettano Paolini nel gotha del tennis mondiale.

    Nessuna italiana, prima di lei, aveva mai raggiunto la finale di Wimbledon in singolare femminile. E nessuna aveva disputato due finali Slam consecutive su superfici diverse.

    Nel frattempo, Jasmine e Sara Errani diventano una coppia di doppio inarrestabile: vincono l’oro olimpico a Parigi 2024, primo oro del tennis italiano nella storia, e si aggiudicano la Billie Jean King Cup con la Nazionale, portando l’Italia sul tetto del mondo.

    A fine stagione, Jasmine chiude n. 4 del ranking WTA, eguagliando il record di Francesca Schiavone che resisteva dal 2011.
    In dodici mesi, la ragazza di Bagni di Lucca è passata dall’essere promessa a simbolo nazionale.

    Il 2025 della conferma

    Chi pensava ad un fuoco di paglia si è dovuto ricredere. Dopo un avvio di stagione complicato, cambia allenatore, separandosi da Furlan e provando una breve collaborazione con lo spagnolo Marc Lopez, ex coach e compagno di doppio di Nadal.

    Nel 2025, a maggio, arriva la vittoria agli Internazionali d’Italia di Roma, dove sconfigge in finale Coco Gauff (6–4, 6–2): il secondo WTA 1000 della carriera e il primo sulla terra.
    Il giorno dopo, insieme a Errani, vince anche il titolo in doppio.
    A Parigi trionfa ancora nel doppio, al Roland Garros, mentre nel singolare si ferma al quarto turno contro Svitolina dopo aver sprecato tre match point.

    Dopo soli tre mesi e terminata la stagione sulla terra rossa, c’è un altro cambio di allenatore e la panchina passa a Federico Gaio, inizialmente come supporto temporaneo per la tournée americana, ma ancora oggi stabile nel suo box.

    Nel corso della stagione 2025 Jasmine colleziona semifinali a Stoccarda, Wuhan, Ningbo, e la finale al WTA 1000 di Cincinnati, dove si arrende a Swiatek dopo aver battuto Gauff, Sakkari e Krejčíková.

    Con Sara Errani – who else? – vince per il secondo anno di fila il China Open di doppio e chiude l’anno con un nuovo trionfo nella Billie Jean King Cup 2025, portando all’Italia il secondo titolo consecutivo: decisiva contro Pegula nella finale con gli Stati Uniti.

    Stile di gioco e personalità

    Alta 1,63 m, Jasmine Paolini non impressiona solo per la potenza, ma per velocità e anticipo. Il suo tennis è un laboratorio di ritmo, leggerezza e sensibilità. Il dritto è il suo colpo-firma, la terra rossa la sua tela preferita.
    Idolatra Roger Federer, da cui ha ereditato l’idea di un tennis “pulito e coraggioso”.

    È una delle giocatrici più amate nel circuito: disponibile, autoironica, sempre sorridente.
    Tra le colleghe è famosa per i suoi aneddoti da spogliatoio: come la volta in Messico in cui arrivò tardi al campo per aver confuso l’orario, ma vinse comunque.
    Oppure quando confessò di perdere spesso le racchette perchè le lascia in giro nello spogliatoio.

    Fuori dal campo, Jasmine è una persona semplice. Ama viaggiare ma confessa che la vita del tour può essere solitaria.
    Nella sua borsa non mancano mai:

    • un libro giallo,
    • un quaderno dove annota pensieri e obiettivi,
    • e un blocco di sudoku, passatempo per svuotare la mente.

    La musica è parte della sua routine pre-partita. Ascolta Jovanotti per entrare nel ritmo giusto, isolarsi, visualizzare i punti chiave del match. “La musica mi rimette al centro. Mi ricorda chi sono e perché sono qui”, ha detto una volta.

    Riconoscimenti e radici

    Il legame con la Toscana resta fortissimo.
    Nel settembre 2024, il Comune di Camaiore le ha conferito la cittadinanza onoraria.
    Nel febbraio 2025 ha ricevuto dal Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il Pegaso d’Oro, massimo riconoscimento regionale, per i successi sportivi ottenuti nel 2024.

    E nell’autunno 2025, Jasmine ha aggiunto un nuovo tassello al suo percorso simbolico: come ha annunciato sui social — “Proud to be part of the Olympic Torch Relay for Milano Cortina 2026!” — sarà tedofora nel percorso della staffetta della torcia olimpica dei prossimi Giochi Invernali.

    Verso Riyadh

    Alle WTA Finals di Riyadh 2025, Jasmine Paolini si presenta da ottava della Race, ma con lo status di doppia qualificata.
    Un traguardo che condividono solo le più grandi.

    A Riyadh porterà con sé non solo la bandiera italiana, ma anche la leggerezza di chi ha saputo trasformare un sogno in realtà.
    Le Magnifiche Otto sono le migliori del mondo.
    Ma Jasmine Paolini è anche qualcosa di più: è la dimostrazione che la grandezza può nascere anche nei luoghi piccoli, e che la forza non si misura in centimetri, ma in cuore.

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