Il carrarino ha battuto Mpetshi Perricard al primo turno ma è finito al centro di un video virale. Poi le scuse sui social: “Parole rivolte solo a poche persone, non al popolo cinese”
Una vittoria sofferta per Lorenzo Musetti contro il francese Giovanni Mpetshi Perricard, un match tirato – quasi due ore e mezza di lotta – che ha consegnato al ragazzo da Carrara l’accesso al secondo turno dell’Atp 500 di Pechino. Ma a finire sui social non è stato la performance per se, bensì una frase sfuggita a Lorenzo nel cuore del secondo set.
Infastidito da alcuni spettatori a suo dire troppo rumorosi, il tennista toscano si è lasciato sfuggire una frase che non poteva passare inosservata: “Tossiscono sempre sti c… di cinesi“. Non un bisbiglio, ma un’esclamazione risuonata nitida, poi seguita da un ironico “Ecco…”, con tanto di gesto per imitare il rumore. In tribuna qualcuno ha riso, altri hanno fatto finta di nulla, ma le telecamere non hanno avuto pietà.
Il video è circolato con la velocità delle bufere digitali: da episodio di campo a caso internazionale il passo è stato breve. Un momento che a caldo sembrava trascurabile si è trasformato nel giro di poche ore in un’accusa di razzismo.
Musetti non ha aspettato molto per chiarire. Con un post su Instagram il numero due italiano ha ammesso l’errore: “Vorrei scusarmi sinceramente per quello che ho detto ieri, in preda alla frustrazione… Le mie parole erano rivolte solo a poche persone tra il pubblico che tossivano ripetutamente e disturbavano il gioco. Non erano in alcun modo rivolte al popolo cinese”.
Poi una chiosa personale: “Mi rendo conto che il modo nel quale mi sono espresso è stato sbagliato e inappropriato. Me ne pento profondamente e provo profondo rimorso. Ho sempre ammirato il popolo cinese e apprezzo molto giocare nel vostro Paese. Vi rispetto profondamente e mi sento a casa qui”.
Intanto la corsa continua: al secondo turno “Muso” affronterà un altro francese, il sempre imprevedibile Adrian Mannarino che al primo round ha falciato Sasha Bublik. Il traguardo che resta sullo sfondo è quello di Torino e delle Finals. Ma a Pechino, tra un dritto e una palla corta, il carrarino ha scoperto che la partita più delicata può nascere anche da un fattore imprevedibile, come un colpo di tosse.