Dal brevetto a clessidra di Wingfield alle regole di Wimbledon: nascita ed evoluzione del rettangolo e delle sue linee
Quando pensiamo al tennis, vediamo un rettangolo verde, blu o rosso mattone, tagliato da linee bianche precise come un disegno geometrico. Sembra un dettaglio scontato, ma dietro la forma e le dimensioni del campo si nasconde una storia lunga, fatta di invenzioni, brevetti, dispute e scelte che hanno plasmato il gioco che conosciamo oggi.
Wingfield e la clessidra
Il “padre ufficiale” del tennis moderno è il maggiore inglese Walter Clopton Wingfield, che nel 1873 introdusse il suo gioco originariamente chiamato Sphairistiké, termine che deriva dalla parola greca ‘sphairos’ che significa ‘palla’. Ma questo termine non fu molto apprezzato e così, Arthur Balfour, che in seguito sarebbe diventato primo ministro, suggerì il termine “lawn tennis” (tennis sull’erba). Wingfield aggiunse quindi “oppure lawn tennis” al titolo del suo libretto di istruzioni di otto pagine.
The game of Sphairistike or Lawn Tennis, pubblicato dal 1874 in 5 edizioni, divenne quindi il libretto di istruzioni che accompagnava il kit contenente la rete, i paletti, le mazze (bats, il termine racchetta fu introdotto dopo), palline, un martello e il pennello per tracciare le righe.

Curiosamente, il campo disegnato da Wingfield non era rettangolare, ma a forma di clessidra: largo alle estremità, stretto al centro e con una rete sospesa, quasi a ricordare un campo da badminton (da cui forse prese ispirazione).
La svolta: Wimbledon 1877
Il campo moderno nasce ufficialmente a Wimbledon nel 1877 quando l’All England Croquet Club – che in seguito diventerà All England Croquet and Lawn Tennis Club – decise di organizzare il primo torneo di tennis della storia.
Un sottocomitato di tre persone fissò regole destinate a durare:
- campo rettangolare lungo 23,77 metri;
- larghezza di 8,23 m per il singolare e 10,97 m per il doppio (introdotto nel 1882) dove ciascun corridoio è largo 1,37m;
- punteggio ripreso dal “real tennis”: 15, 30, 40, game;
- possibilità di commettere un primo fallo di servizio (due tentativi a disposizione);
- rete alta 1,07 m ai pali e leggermente più bassa al centro, 91,4 cm, per favorire il passaggio della palla.
Quelle decisioni segnarono l’inizio del tennis moderno che da allora, con 22 iscritti e un primo vincitore (Spencer Gore), è rimasto invariato.
Il rettangolo perfetto
Ma come e perchè ogni linea è stata posizionata sul terreno di gioco così come lo vediamo oggi? Il risultato non è frutto del caso, ma di una lunga ricerca di equilibrio: la disposizione del campo venne studiata con cura per garantire un gioco bilanciato.
- Le linee di fondo servono per delimitare il massimo dello spazio utile, senza rendere gli scambi infiniti. Più largo avrebbe favorito solo la potenza, più stretto avrebbe reso gli scambi brevi e monotoni e più lungo li avrebbe trasformati in maratone.
- Sulla linea di fondo è presente un piccolo segno verticale che prolunga idealmente la linea centrale, indicando la posizione da cui servire.
- Le linee di servizio vennero tracciate a 6,40 m dalla rete su ciascun lato. La loro funzione è chiara: obbligare il servizio a rimbalzare entro una zona definita, rendendo il punto equilibrato tra attacco e difesa.
- La linea centrale, che divide ogni area di servizio in due metà uguali, obbliga a servire in diagonale, rendendo il gioco più dinamico.
- Le linee laterali interne servono per il singolare, quelle esterne per il doppio, introdotto pochi anni dopo, nel 1882.
La differenza di larghezza tra singolare e doppio è uno dei tratti più caratteristici: le corsie laterali furono aggiunte per dare respiro ai quattro giocatori che giocano contemporaneamente, senza però stravolgere il rettangolo già consolidato.
Oggi, per essere regolamentare, il campo deve avere uno spazio esterno adeguato. Ai lati e al fondo del campo di gioco vi deve essere spazio sufficiente per i movimenti del giocatore: rispettivamente 3,65 m e 6,40 m per le gare internazionali e 3,05 m e 5,50 m per le gare nazionali.
Ogni linea ha un significato, ogni misura ha uno scopo, e tutte insieme resistono da circa 150 anni!