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    US Open, Naomi Osaka non si abbatte nonostante la sconfitta: “Non mi sento triste”

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    Dopo la sconfitta in semifinale contro Anisimova in un match dalle mille emozioni, la giapponese non è andata giù di morale dimostrando grande professionalità

    Naomi Osaka ha visto sfumare per un soffio la possibilità di raggiungere la finale degli US Open 2025. L’ex numero 1 del mondo ha già vinto Flushing Meadows per due volte (2018 e 2020) e una finale Slam le manca da ben 5 anni. La campionessa giapponese ha spiegato di non provare né tristezza né rabbia dopo la sconfitta patita nella semifinale contro Amanda Anisimova, sottolineando invece la soddisfazione per l’impegno profuso e la voglia di migliorarsi.

    Ritornata in campo dopo la gravidanza e dopo la separazione dal compagno, Osaka aveva indicato come obiettivo principale quello di conquistare un altro titolo Slam, anche per dedicarlo a sua figlia. New York significa molto per la tennista e, in questa edizione, è arrivata veramente molto vicina a realizzare ciò che si era prefissata. Purtroppo per lei però, la corsa si è interrotta sul più bello, alla fine di un emozionantissimo match durato quasi tre ore. Anisimova è riuscita a spuntarla infatti con il punteggio di 6-7(4) 7-6(3) 6-3.

    Le parole di Osaka

    “Onestamente non mi sento triste, ed è una sensazione quasi sorprendente,” ha dichiarato Osaka dopo la partita. “So di aver fatto tutto quello che potevo. Questo mi stimola ad allenarmi ancora di più per migliorarmi. Voglio tornare in campo, dare di nuovo il massimo e vedere fin dove posso arrivare. Non ho motivo per essere arrabbiata con me stessa.”

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    Queste parole e il percorso di Osaka a New York confermano i progressi compiuti nel suo ritorno al tennis. Anche se l’appuntamento con la finale è rimandato, il messaggio della quattro volte campionessa Slam è chiaro: il viaggio continua, con una nuova motivazione. Sono parole che fanno bene perché mostrano una Osaka serena, consapevole e motivata dopo un periodo davvero fosco, soprattutto a livello psicologico. Nonostante la sconfitta senza dubbio bruciante, la campionessa giapponese non si è lasciata sopraffare dalla delusione, ma ha scelto di guardare avanti con fiducia. Già questa è una vittoria, forse la più grande.

    La nuova maturità sportiva e personale di Osaka si è forgiata sull’esperienza della maternità, aiutando la giocatrice giapponese a dare il segnale più importante, quello rivolto al futuro: il meglio, insomma, deve ancora venire. E chissà che il prossimo Slam non possa davvero regalarle quella vittoria che sogna, non solo per sé stessa ma anche per la sua piccola.

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