Alcaraz non delude, nonostante un primo set in bilico. Djokovic e Fritz offrono delle prestazioni solidissime. A completare la parte bassa ci pensa Lehecka che liquida in quattro set Mannarino
Nella notte newyorkese non si vive di sorprese. Potrebbe essere questo lo slogan dei risultati nella parte bassa del tabellone. Sì perché tutti i giocatori favoriti, si sono imposti senza problemi e senza nemmeno perdere un set, avanzando così ai quarti di finale.
[2] C. Alcaraz b. A. Rinderknech 7-6(3) 6-3 6-4
Ordinaria amministrazione eccetto il primo parziale per lo spagnolo numero 2 del mondo. Alcaraz ha giocato sempre un tennis di alto livello, ma ciò che ha sorpreso è stata la prestazione del francese. Rinderknech infatti nel primo set ha vinto il 95% dei punti giocati con la prima in campo che, con un campione in risposta come Carlitos, è un dato sbalorditivo.
Tuttavia, perso al tie-break il primo, l’intensità e l’efficacia della battuta è scesa man mano che scorreva il tempo sul tabellone luminoso. Con l’inevitabile discesa del suo miglior colpo e, dall’altra parte del net, un giocatore come Alcaraz, nel secondo e nel terzo parziale il francese ha fatto quello che ha potuto. Che però non è affatto bastato. Alcaraz dal canto suo, non ha mai perso il turno di servizio dimostrando un attenzione e una costanza che in passato, spesso, gli hanno fatto allungare e rendere complicate partite già vinte. Questo non è accaduto e lo spagnolo adesso attenderà nei quarti Lehecka. Alcaraz, con questa partita, è il più giovane tennista dell’era Open, ad aver raggiunto 14 quarti di finale slam. Ma non solo. Carlitos per la prima volta in carriera ha raggiunto i quarti in tutti gli slam stagionali…che sia il ritorno alla vittoria in terra statunitense?
[7] N. Djokovic b. J-L. Struff 6-3 6-3 6-2
Che dire del campione serbo. Dolori alla schiena, poche partite nelle gambe, tutto quello che volete ma lui, il campione è lì. Novak potrà non rimanere simpatico ai più ma con la vittoria di ieri, ha raggiunto l’ennesimo record della sua carriera: è il più vecchio tennista (insieme al leggendario Jimmy Connors nel 1991), ad aver raggiunto i quarti a Flushing Meadows. E il serbo commenta divertito il fatto in conferenza:
Per quanto riguarda la partita Djokovic, che ricordiamo non giocava da Wimbledon, nella partita contro Struff sembra stia ritrovando il suo miglior tennis. Dopo un inizio un po’ stentato nelle sfide contro i giovanissimi Tien e Svajda (i quali, come dichiarato da Novak stesso, giocano senza paura e possono fare di tutto) il serbo sta piano piano tornando a un buon livello. La tenuta fisica è sicuramente la nota più lieta del match di Novak, che sta migliorando. Nel corso dei tre parziali, il pluricampione slam, non è mai stato sotto nel punteggio. Novak ha saputo mantenere sempre il vantaggio e non ha deluso. Cosa non scontata dato il buon periodo di forma del tedesco che veniva dalle rilevanti vittorie contro Rune e Tiafoe.
[4] T. Fritz b. [21] T. Machac 6-4 6-3 6-3
Djokovic che adesso dovrà affrontare un tennista che negli ultimi anni ha saputo salire alla ribalta: Taylor Fritz. Per correttezza però, occorre anche ricordare i precedenti, ovvero 10-0 per il serbo.
Ma tralasciando questo dettaglio (non proprio irrilevante), lo statunitense vuole cercare di bissare la finale conquistata lo scorso anno nello slam di casa. Il numero 4 del mondo ha vinto il suo ventesimo match a Flushing Meadows. Contro il ceco Machac la partita è stata subito indirizzata verso una direzione – la vittoria di Fritz – e mai si è scostata da quel senso. Grazie a un break nel primo set (sul 5-4) e uno nel secondo (sul 5-3), Taylor con il “minimo” sforzo ottiene il massimo. Nel terzo, la partita era già finita, con il parziale che è durato solamente 29 minuti. Adesso la sfida più attesa con il serbo.