Il murciano domina in un’ora e 20 minuti. A Luca resta l’esperienza di un buon torneo e la consapevolezza di aver sfruttato al meglio il ripescaggio
[2] C. Alcaraz b. [LL] L. Nardi 6-1 6-4
Pochissimo equilibrio, questa volta. La sfida tra Carlos Alcaraz e Luca Nardi, amici fuori dal campo e avversari per la seconda volta in carriera, è finita come previsto: 6-1 6-4 per il numero 2 del mondo, in un’ora e 20 minuti. Diverso lo spartito rispetto all’unico precedente, lo scorso febbraio a Doha, quando lo spagnolo si impose soltanto al terzo. Anche oggi il marchigiano ha avuto un momento per sperare, in un secondo parziale che sembrava poter cambiare direzione.
Il primo set è stato un dominio spagnolo. Alcaraz ha piazzato il break già in apertura e vinto 13 dei primi 14 punti. Le basse percentuali al servizio di Nardi – nessun ace, tre doppi falli, 46% di punti vinti con la prima – hanno costretto il tennista pesarese a inseguire cercando di capire come arginare la varietà del rivale. Ci sono stati scambi vivaci, con attacchi e palle corte da entrambe le parti, ma il divario è rimasto netto per tutti e 27 i minuti di durata della frazione inaugurale.
Nel secondo set Nardi si è sciolto. Il servizio ha preso a incidere e in risposta il ventunenne di Pesaro ha finalmente iniziato a dire la sua. Nel sesto game Nardi ha addirittura ottenuto il break che lo ha portato sul 4-2, ma la sua fuga, purtroppo, è durata un solo game: Alcaraz ha reagito subito e centrato il contro-break per il 4-3.
Sul quattro pari, con Luca al servizio, la svolta definitiva dell’incontro: il nostro rappresentante ha cancellato quattro palle break, ma due doppi falli consecutivi – degli otto totali commessi in tutto il match – hanno consegnato il nono game allo spagnolo, che nel gioco successivo in battuta non ha tremato portando a casa il passaggio del turno in ottantadue minuti tutto sommato piuttosto sereni.
A fine partita il numero due ATP ha definito l’incontro “il migliore disputato in tutto il torneo“, dicendosi soddisfatto “delle sensazioni avute sia a livello di impatto con la palla che a livello di spostamenti“. Alcaraz è ora atteso da Andrey Rublev, che ha battuto senza ansie Comesana. Il murciano comanda 3-1 nei precedenti, ma Rublev sembra stia uscendo dalla buca.
A Nardi restano un torneo positivo e un pass da lucky loser sfruttato a dovere: l’azzurro mentre scriviamo ha già guadagnato sedici posizioni e rientrerà tra i primi 85 del ranking ATP. La sfida, per il prosieguo della stagione, sarà mantenere continuità e motivazioni anche lontano dai riflettori accecanti.