Cobolli soffre più del previsto ma si salva con Galarneau, Gigante spreca due set point nel secondo e cede a Diallo. Per Flavio al terzo turno Marozsan o un altro padrone di casa
Il doppio incrocio di giornata a Toronto tra Italia e Canada si è chiuso in equilibrio. Una vittoria per parte: Flavio Cobolli ha battuto Alexis Galarneau al termine di tre set altalenanti, mentre Matteo Gigante ha perso contro Gabriel Diallo in due parziali, lottando fino al tie-break di un secondo set in cui ha sciupato un vantaggio di 5-2 insieme a due set point che l’avrebbero condotto al terzo. Due partite diverse per andamento e intensità, ma con un punto in comune: ha vinto chi è riuscito a tenere i nervi più saldi quando tutto attorno cominciava a sbandare.
Cobolli tiene in mano il filo
Flavio Cobolli ha battuto Alexis Galarneau 6‑4 5‑7 6‑4 dopo due ore e mezza di una partita che ha cambiato pelle almeno tre volte. Ha iniziato meglio l’italiano, salito subito 4‑0, aiutato da qualche regalo del numero 193 del mondo e da una palla più pesante. Il canadese, invece, ha impiegato qualche game a scrollarsi di dosso il pubblico e le aspettative, ma poi è entrato nel match. Nonostante il suo recupero parziale, il primo set è finito comunque in mano a Cobolli, che sul 5‑4 ha piazzato tre ace negli ultimi quattro punti dopo aver cancellato addirittura due palle del cinque pari. Le cose migliori, Flavio, le ha fatte nei momenti peggiori.
Nel secondo Cobolli ha pagato una partenza distratta: il nostro rappresentante ha rattoppato un primo break di svantaggio recuperando dallo 0-2 iniziale, ma non è riuscito a evitare il guaio più grosso: sul 5‑6, dopo aver rimontato da 15‑40, Flavio ha commesso due doppi falli consecutivi. Gesto corto, ginocchio fasciato e un po’ d’aria in meno nei colpi. Il set è scivolato via lì.
L’interruzione per pioggia (45 minuti) è sembrata un balsamo. Al rientro, Cobolli ha servito bene e spinto quando serviva, ma ha continuato a lasciare spiragli: prima Flavio si è fatto rimangiare il vantaggio di 2-0, poi ha sprecato due occasioni nel quinto game per riportarsi avanti di un break. Sul 4‑4, per sua fortuna, l’azzurro ha ricevuto un gradito presente: in vantaggio 30‑0, Galarneau ha denotato la disabitudine a reggere simili pressioni, e con un doppio fallo esiziale ha regalato un break pesante come le sue gambe in quel momento. Al servizio per chiudere, invece, Flavio non lasciato spazio a dubbi: quattro ace e biglietto per il terzo turno contro Fabian Marozsan o un altro padrone di casa: Felix Auger-Aliassime.
Gigante, tutto bene fino a un certo punto
Matteo Gigante ha invece perso contro Gabriel Diallo, e il modo in cui è finita racconta più del punteggio. Un doppio fallo all’ultimo punto, dopo essere stato avanti 5‑3 nel tie-break e aver dato l’idea di potersela ancora prendere. Il tipo di finale che lascia il sapore amaro di qualcosa che poteva girare.
La partita era cominciata con sofferenza: sette palle break concesse da Matteo nel suo primo game di servizio, delle quali solo sei salvate. Diallo ha aggredito da subito, e nel quarto game è successo anche qualcosa di curioso: una sua risposta è passata attraverso la rete, sotto il nastro. Solo Gigante se ne è accorto, ha chiesto il challenge, e aveva ragione. Rete rotta, gioco interrotto, partita ripresa senza troppo senso del ritmo.
Diallo ha vinto il primo set sfruttando un buon kick, tre ace consecutivi nel settimo game dal 15‑30 e una spaventosa resa (88% di punti convertiti) con la prima in campo. Gigante ha provato a entrare nello scambio, ma raramente ha avuto il tempo di prendere in mano il punto.
Nel secondo, dopo un paio di game di lotta, Matteo sembrava aver trovato la corda giusta: 5‑2 con un break confermato e persino due set point sulla racchetta cancellati da Diallo al servizio nell’ottavo game, con la sensazione diffusa di un terzo set sempre più vicino. E invece il canadese ha piazzato il contro-break e rimesso tutto in equilibrio. Al tie-break, altri rimpianti da impacchettare in valigia: Gigante è salito 5‑3 con un dritto e la settima discesa a rete su sette andata a segno. Poi, blackout totale e nessun altro punto messo a segno. E dunque: Diallo ha sorpassato, si è preso il match e si è guadagnato la sfida con uno tra Taylor Fritz e Roberto Carballes Baena al terzo round. Gigante è restato lì, con la racchetta stretta e il punteggio che diceva abbastanza. Diallo potrà tornare in albergo sereno guidando la sua nuvoletta parcheggiata fuori dall’impianto: le annate magiche sono così.