Leylah Fernandez firma una settimana perfetta a Washington e conquista il suo quarto titolo WTA in carriera, il primo in un torneo di categoria 500. La canadese, ex finalista dello US Open, ha travolto Anna Kalinskaya con un netto 6-1 6-2 in appena un’ora e nove minuti, conquistando il trofeo con una prestazione solida, lucida e senza sbavature
Primo titolo negli USA per una canadese dopo Andreescu
Con questo successo, Fernandez diventa la prima canadese dai tempi di Bianca Andreescu (US Open 2019) a vincere un titolo in territorio statunitense. Un traguardo significativo per la 22enne di Montréal, che risale al numero 24 del ranking WTA, avvicinandosi al suo best ranking (13).
La partita: un monologo canadese
Nonostante un avvio incerto al servizio – due palle break annullate nel terzo game – Fernandez ha preso subito il controllo della finale. Kalinskaya ha ceduto il servizio a 15 nel gioco successivo, aprendo la porta al dominio dell’avversaria. Da lì, Leylah ha infilato cinque game consecutivi, chiudendo il primo set 6-1 dopo mezz’ora di gioco.
Il copione non è cambiato nel secondo parziale: Kalinskaya ha tenuto il primo turno di battuta, ma Fernandez ha piazzato un nuovo break e allungato rapidamente sul 5-1, grazie anche a due ace pesanti con la prima di servizio. Dopo un piccolo passaggio a vuoto (errore e doppio fallo dal 40-0), la canadese ha chiuso al terzo match point, celebrando con un inchino e una piroetta davanti al pubblico americano.
Dominio tecnico e mentale
La chiave del successo è tutta nella lucidità tattica e nella pulizia dei colpi. Fernandez è stata più mobile, più solida da fondo campo e molto più efficace nei momenti chiave. Anche le statistiche parlano chiaro: 16 vincenti e 17 errori non forzati per la canadese, contro 9 vincenti e ben 23 gratuiti per Kalinskaya, mai davvero in partita.
La rivincita dopo Eastbourne
Per Fernandez si tratta anche di una riscossa personale: era già arrivata in finale in un WTA 500, a Eastbourne nel 2024, ma lì aveva perso. Stavolta, invece, nessuna esitazione. Kalinskaya, alla terza finale persa in carriera dopo Dubai e Berlino, si è dovuta arrendere nuovamente, confermando le difficoltà contro le tenniste canadesi.
Un segnale forte in vista dello US Open
Dopo il duro match di semifinale vinto contro Rybakina (durato oltre tre ore), ci si poteva aspettare stanchezza. Invece, Fernandez è apparsa più brillante e determinata che mai, lanciando un messaggio chiaro in vista dei prossimi appuntamenti sul cemento nordamericano: Montreal, Cincinnati e soprattutto lo US Open.
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