Momenti di caos sul Centrale dopo il clamoroso errore del sistema elettronico. La russa si sfoga: “Mi hanno rubato il game!”
Un episodio alquanto discutibile sul Campo Centrale ha riacceso il dibattito sull’affidabilità della tecnologia nel tennis. Anastasia Pavlyuchenkova, impegnata negli ottavi di finale contro la britannica Sonay Kartal, è esplosa di rabbia dopo un clamoroso errore del sistema di chiamata elettronica che ha influito sul punteggio in un momento cruciale del match.
I fatti
Sul 4-4 del primo set, la russa aveva a disposizione una palla per portarsi avanti 5-4. La risposta di Kartal era chiaramente lunga – come dimostrato successivamente da una replay televisivo – ma il sistema elettronico non ha segnalato l’“out”. L’arbitro di sedia, anziché affidarsi al video o alla propria vista, ha scelto di far ripetere il punto. Una decisione che ha scatenato la furia di Pavlyuchenkova, la quale ha accusato apertamente: “Mi avete rubato il game. L’avete dato a lei solo perché gioca in casa!”
Il game è poi finito nelle mani dell’inglese, che ha piazzato il break e si è portata sul 5-4. Nonostante la chiamata errata, Pavlyuchenkova è riuscita a vincere il set al tie-break e, infine, a chiudere il match 7-6(3), 6-4, raggiungendo i quarti di finale di uno Slam per la decima volta in carriera.
Ma l’episodio non è passato inosservato. L’All England Club ha ammesso che “per errore umano il sistema è stato disattivato durante il punto in questione”, mentre cresce la voce tra giocatori e addetti ai lavori che invitano a non affidarsi ciecamente alla tecnologia. A Wimbledon, dove quest’anno è stato introdotto per la prima volta il sistema di chiamata completamente automatizzato, alcuni tennisti hanno già espresso dubbi sulla sua affidabilità.
Serve una revisione del protocollo per situazioni simili? Gli arbitri devono avere più potere decisionale in caso di errore tecnico? Dopo l’incidente odierno, è chiaro che la tecnologia, per quanto avanzata, non può essere considerata infallibile – e quando sbaglia, può fare molto rumore.