Intervistato da Eurosport Spagna, Roger Federer ha svelato quale partita sarebbe felice di rigiocare e ha speso anche qualche parola per il suo amico e rivale Rafa Nadal
Di Roger Federer ce n’è uno solo. Ciò che ha lasciato il campione svizzero a questo sport resterà per sempre in eterno. Dopo il ritiro, nonostante il vuoto che ha lasciato nel tennis (che probabilmente non vedrà mai più un giocatore del genere), ogni sua dichiarazione è sempre emozionante.
Intervistato ai microfoni di Eurosport Spagna per il lancio di una sua nuova racchetta, al giocatore di Basilea è stato chiesto quali partite in carriera avrebbe il piacere di rigiocare ed ha risposto così: “La prima che vorrei ripetere è quella di Wimbledon 2001 e del mio incontro con Pete Sampras. Quella partita significava affrontare l’eroe di un’intera generazione, la mia prima volta sul Centre Court di Wimbledon, senza sapere tutto ciò che questo torneo avrebbe portato alla mia carriera“
In quell’occasione Roger vinse con il punteggio di 7-6 5-7 6-4 6-7 7-5 in 3 ore e 40 minuti prendendo in mano il testimone dal suo idolo Pete. Una partita leggendaria che resterà per sempre nella storia di questa sport.

Dopodiché Federer ha elencato altre due partite a cui è particolarmente legato: “In secondo luogo, sceglierei la finale del Roland Garros 2009: ho inseguito quel torneo per molto tempo, fino a quella stagione in cui le porte si sono aperte con l’eliminazione di Rafa. Ho sentito che tutto il pubblico era con me, volevano davvero che vincessi, questo mi ha fatto sentire molto speciale. Infine, scelgo la finale degli Australian Open 2017, subito dopo i miei problemi al ginocchio. È stato un match completo, c’era tutto, mi piacerebbe rivivere tutte quelle emozioni “
Il tributo a Nadal
Le altre due scelte sono in qualche modo sempre legate al suo amico e rivale Rafa Nadal, che nel bene e nel male ha segnato la sua carriera. Proprio a proposito del maiorchino, lo svizzero è anche tornato sul commovente tributo di Parigi: “Credo che a tutti sia piaciuto molto l’omaggio, soprattutto a Rafa, che è chi doveva apprezzarlo di più. L’ho sentito in varie interviste parlare di come si è sentito, e questo mi rende molto felice. Sono stati momenti di grande emozione, di gratitudine, è stato incredibile vedere la sua reazione quando hanno mostrato la targa con il suo nome… Lì abbiamo tutti versato tutti una lacrima“.

“Per me è stato il momento più emozionante, quella targa rimarrà lì per sempre – ha continuato Roger – tutti i giocatori che calcheranno quel campo la vedranno, e sicuramente ne trarranno ispirazione e motivazione. Onestamente, ha avuto l’addio e l’omaggio che meritava. Sono felice per lui, grato di aver potuto viverlo lì con loro, era da molti mesi che non li vedevo. È sempre un piacere incontrare tutta la famiglia e gli amici di Rafa, ho la fortuna di conoscerli e mi ha fatto piacere vedere tutti così sorridenti“.
Insomma anche Federer, nonostante abbia perso tante opportunità di vincere il Roland Garros a causa di Rafa, si è emozionato vedendo quella targa con il numero 14. D’altronde la grandezza di questi campioni si vede anche e soprattutto nella loro mancanza di ego.