In un’intervista pre-Roland Garros realizzata dall’allenatore ed ex calciatore Slaven Bilic, Novak Djokovic ha rivelato che all’inizio della sua carriera suo padre è stato obbligato a chiedere soldi a dei criminali per farlo giocare negli Stati Uniti
Novak Djokovic non è solo uno dei giocatori più forti di sempre ma è anche uno dei più grandi esempi di come si possano raggiungere i propri sogni partendo dal basso. Nole, che è cresciuto durante la guerra in Jugoslavia, ha deciso di raccontare nuovi episodi dei suoi primi anni di carriera, aprendo a dettagli commoventi. In un’intervista realizzata dall’ex calciatore croato ed allenatore Slaven Bilic, Djokovic ha rivelato che per giocare negli Stati Uniti suo padre fu costretto a trattare con degli usurai poiché erano gli unici che gli avrebbero fornito le spese necessarie per il viaggio.
Novak ha prima parlato delle difficoltà economiche e politiche del suo viaggio negli States: “La prima volta che sono andato in America avevo 15 anni e mezzo, quasi 16. Io e mio padre dovevamo andare ai tornei più importanti per quella categoria di età, come la Prince Cup e l’Orange Bowl, in Florida. Non eravamo mai andati lì, venivamo dalla Serbia, che non ha la migliore reputazione lì, e poi c’era la Visa e altri vari problemi. Ho saltato molti tornei perché non avevamo i soldi, semplicemente non ci potevamo permettere di viaggiare. Quando mio padre non se lo poteva permettere, il club mi aiutava un po’ ma non c’erano abbastanza soldi“. Penso che in quel momento per il viaggio e l’alloggio costava circa 5000 dollari in tutto, avevamo bisogno di quella cifra solo per stare lì“
La storia da brividi di Novak
Il giocatore di Belgrado è poi passato al racconto emozionate: “A quel tempo trovare quella cifra era quasi impossibile. Lo ha raccontato lui stesso (suo padre ndr.), non lo citerò alla lettera. In breve, lui è andato da quei noti usurai, criminali che erano gli unici che potevano prestare quella cifra proprio così, ma con gli interessi. Poi c’è questa storia famosa: lui è andato da loro, dicendogli quanti soldi servivano e perché, e loro gli hanno chiesto se andava di fretta. Mio padre replicò: ‘Sì vado di fretta e abbiamo bisogno di andare via presto a causa del suo programma’ e loro risposero: ‘ Beh allora l’interesse è del 15/20% ma dato che vai di fretta sarà del 30%’. Cosa poteva fare? ha stretto i denti, gli ha dato la mano e ha detto: ‘Ok lascia che accada quel che deve. Troverò un modo per ottenere quei soldi e darli indietro’. “
“Quelli erano tempi duri e ci sono tante storie dl quel periodo che non sono per il pubblico. Ci sono stati degli inseguimenti ed altro quando stava trovando un modo per uscire da quel problema e alla fine è riuscito a restituire quella cifra. Ma penso, questi erano davvero tempi difficili anche se in quel momento non lo sapevo perché me lo aveva nascosto” ha concluso il 24 volte campione Slam.