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    Alla scoperta di Alexander Bublik: il tennista “politicamente scorretto” che legge Goethe e Shakespeare

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    Alexander Bublik sarà il prossimo avversario di Jannik Sinner nei quarti di finale del Roland Garros. Un breve racconto del tennista kazako attraverso alcune delle sue dichiarazioni

    Alexander Bublik è il giocatore che ha sorpreso tutti (probabilmente anche sé stesso) in questa edizione del Roland Garros. C’è chi lo ama e chi lo odia, ma ciò su cui tutti possono essere d’accordo è il fatto che il kazako sia uno dei tennisti più spettacolari e “anomali” del circuito. Bublik, nel corso della sua carriera, è sempre riuscito a far parlare di sé facendo divertire e talvolta anche arrabbiare molti appassionati di questo sport. Attraverso delle sue dichiarazioni, approfondiamo il tennista più politically uncorrect del circuito.

    “Il tennis è la vita hanno la stessa priorità”

    Sin da quando è approdato nel circuito, il kazako è sempre stato chiaro su ciò che è realmente importante per lui. “Penso di dare la stessa priorità al tennis e alla vita. Per me è una relazione 50-50, Non è che il tennis prende il 90% e poi non riesco a camminare a 40 anni. No non va bene per niente. Per me si tratta di trovare l’equilibrio, fare quello che devo fare per competere contro i migliori del mondo, , ma mettere a rischio la mia salute? Mai.” ha dichiarato in conferenza stampa a Parigi.

    È una vergogna, più che un circo. Hanno ottenuto tutto, li guardavamo a bocca aperta nello spogliatoio e poi, uno di loro è calvo e vecchio”

    Queste sono state le parole senza misure rivolte a Nadal e Murray da parte di Sascha in merito ai loro ritiri. Il nativo di Gatcina ha poi argomentato così ad un’emittente TV russa: È chiaro che non sono Nadal, ma io me ne sarei andato nel momento migliore. La mia eredità sarà molto più piccola, se così si può chiamare”. Parole che sono coerenti con la sua volontà di terminare senza problemi fisici la carriera, ma che descrivono anche il suo carattere senza filtri. Il kazako ha poi chiarito che ha sbagliato ad usare le parole e che non voleva offendere due leggende dello sport, ma non gli piaceva vederli perdere contro giocatori più deboli alla fine della carriera.

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    Sono stufo di restituire la carriera ai disabili

    Queste sono state le parole rivolte a Dominic Thiem durante lo US Open del 2017. Una frase, pronunciata in russo, che ha generato molte polemiche.

    Non vedo niente di positivo nell’essere un giocatore di tennis. Gioco solo per i soldi. Se non ci fossero dei soldi in gioco, mi ritirerei subito”

    Così aveva dichiarato in un’intervista a l’Equipe nel 2020: “Non penso di guadagnare abbastanza soldi, altrimenti mi sarei già fermato. O forse no… non sono ancora arrivato al punto del mio amico Bernie (Bernard Tomic ndr), ma non sono così lontano!” . Bublik ha poi successivamente argomentato che ama il tennis ma è difficile per lui giocare sempre.

    Non leggo per divertimento, leggo per trovare risposte

    Il kazako è un grande appassionato di letteratura. In un’intervista ad Ubaldo Scanagatta per Ubitennis nel 2020, ha dichiarato di leggere moltissimo e di apprezzare autori come Goethe e di leggere per cercare risposte nella vita: “Anche il mental coach è importante, ma penso che le risposte si trovino nei libri, hai solo bisogno di qualcuno di più anziano di te che ti consigli cosa leggere. Finisco un paio di libri al mese, in questo momento sto leggendo il Faust di Goethe per la seconda volta”. Bublik apprezza anche Shakespeare e Orwell: una rarità nel mondo del tennis e dello sport in generale.

    “You’re not Human”

    Non potevamo non chiudere con questa simpatica e famosa frase indirizzata a Jannik Sinner al termine del match di quarti di finale del Masters 1000 di Miami nel 2021. I due si rispettano molto nonostante i caratteri diversi. “You.. are not human” gli aveva risposto scherzosamente Jannik, il quale forse non aveva tutti i torti.

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