Dal cuore della Romagna ai campi internazionali di tennis, Bondioli è uno da tenere d’occhio. Figlio d’arte, lui sulla terra rossa, il papà sulla sabbia… e un sogno ben chiaro in testa. L’intervista di TennisTalker a Federico Bondioli
Dopo averlo visto esaltare il pubblico al Foro Italico, era impossibile non voler conoscere meglio Federico Bondioli. L’abbiamo incontrato al Tennis Palladio 98 dove sta giocando gli Internazionali di Tennis – Città di Vicenza, Trofeo FL Service.
Una chiacchierata sincera ed appassionata, in cui si parla di tennis, di amicizia, di futuro… e anche di golf. Ecco cosa ci ha raccontato.
Federico, partiamo dal doppio: quel torneo a Roma con Carlo Alberto Caniato, dove avete sconfitto Bolelli e Vavassori, ha attirato l’attenzione di tanti. Com’è nata la vostra coppia?
È nata in modo molto naturale. Io e Carlo Alberto siamo amici, avevamo giocato due Future a Sharm El Sheikh ad inizio anno e li avevamo vinti entrambi. Ci siamo trovati bene e così, anche se ci alleniamo in posti diversi – io a Sassuolo, lui a Forlì – abbiamo deciso di fare le prequalifiche insieme dove siamo andati avanti senza particolari problemi. L’esperienza, in generale, a Roma è stata indescrivibile.
In campo sembravate davvero affiatati. Quanto ha contato l’amicizia?
Tantissimo. Quando conosci bene il tuo compagno, sai come supportarlo. Io in campo sono uno molto esuberante, Carlo invece è più calmo e questo equilibrio ha funzionato. Ci siamo motivati a vicenda, anche nei momenti complicati.
Siamo curiosi. Ci dici qual è stata la vostra reazione quando avete scoperto che al primo turno eravate stati sorteggiati contro Bolelli e Vavassori?
Appena abbiamo visto il tabellone abbiamo pensato “No, che sfortuna!”. Però poi ci siamo detti che quelli con più pressione erano loro e noi non avevamo nulla da perdere. Eravamo carichi, abbiamo servito bene e giocato senza paura. Un derby in casa non è mai facile e infatti così è stato.
Da fuori sembrava che tu fossi l’anima calda della coppia. È così?
Sì, abbastanza [ride]. Mi piace trasmettere energia. Carlo per fortuna mi tiene con i piedi per terra. Siamo un bel mix!
Parliamo del singolare. Ti dedichi anche a quello, giusto?
Assolutamente. Il mio focus principale è il singolare. Il doppio mi sta dando belle soddisfazioni, ma il sogno è costruire un percorso solido da singolarista.
E qui a Vicenza come è andato il torneo?
Ho iniziato dalle qualificazioni e ho battuto prima Dalla Valle e poi Budkov Kjaer – un 2006 già top 300. Al primo turno del main draw ho vinto contro Jianu, che è circa numero 200 del ranking (ndr: Federico è numero 479 in singolare e 280 in doppio). Poi ho perso contro la testa di serie numero uno, Chun-Hsin Tseng, che adesso è in semifinale ed è il detentore del titolo. Ma sono molto soddisfatto, ho fatto un grande torneo.
E il doppio?
In doppio sono in finale! Gioco con Stefano Travaglia, ci conosciamo già da un po’ e abbiamo deciso di partecipare insieme.

Quando non giochi a tennis, cosa fai? Hai altre passioni?
Mi piace molto il golf. Ho iniziato grazie alla mia ex fidanzata inglese: tutta la sua famiglia giocava. Poi ho riscoperto un vecchio amico d’infanzia, semiprofessionista di golf, e andiamo spesso a giocare insieme. È un bel modo per staccare dalla pressione del circuito.
Domanda scottante. Con tutti questi impegni, sei riuscito a terminare la scuola?
Sì, l’ho conclusa da privatista. Non è stato facile, ma ce l’ho fatta.
Sei un ragazzo giovanissimo, del 2005, immagino che ti piacciano i social. Li usi molto?
Sì, mi piacciono, soprattutto Instagram. Mi piace condividere, postare. Ti confesso, io non sono uno da serate o vita mondana, preferisco stare tranquillo e i social a volte fanno compagnia.
Facciamo un piccolo passo indietro nel tempo. Come è iniziata la tua passione per il tennis?
Devi sapere che mio padre, Gianluca Bondioli, giocava a beach tennis ad altissimi livelli: è stato numero 12 del mondo! Da piccolo sono quindi andato a Roma per vedere mio padre che giocava un torneo. Ho provato quei mini-campi da tennis che allestiscono nel villaggio del Foro Italico e mi sono innamorato subito della racchetta. Da lì non mi sono più fermato.
La tua famiglia ti segue nel tour?
Sì, quando possono vengono. A Roma c’erano entrambi. Mio padre è molto dentro al mondo del tennis, mentre mia madre, inizialmente, penso non sapesse nemmeno chi fosse Nadal [ride]! Però lei soffre tantissimo quando gioco…
Quali sono i tuoi prossimi impegni in calendario? Dove potremo vederti?
Prima ho una settimana intera di allenamento e poi sarò a Perugia (Challenger 125), poi a Sassuolo, che per me è il torneo di casa, e dopo a Milano (Challenger 75). L’idea è passare sempre più dai Future ai Challenger.
Federico Bondioli è uno di quei giovani che ti colpiscono per passione, sincerità ed energia. Il tennis è la sua strada, e il viaggio è appena cominciato...