Le parole di Alexander Zverev dopo la sconfitta al primo turno di Indian Wells contro Griekspoor: “Sto giocando malissimo”
Alexander Zverev sta attraversando un periodo complicato e il tedesco non nasconde la propria delusione. Dopo la finale persa agli Australian Open, i risultati sono stati al di sotto delle aspettative, e lui stesso ammette di non essere soddisfatto del suo livello di gioco. Intervistato dopo il match perso contro Griekspoor al primo turno di Indian Wells, è apparso sincero e preoccupato.
“Non sto giocando bene in questo momento, è semplice. Non sono neanche lontanamente vicino al livello che ho mostrato in Australia,” ha esordito Zverev in conferenza stampa. Il numero 6 del mondo non cerca scuse: “Sono deluso dal mio gioco, è la cosa principale per me.”
Parlando del match contro l’olandese, Zverev ha ammesso di avere sempre avuto difficoltà contro di lui: “È un avversario complicato per me. Anche quando vinco, le partite sono sempre tirate“. Il problema principale però sembra venire dal profondo: “Devo guardare a me stesso. Non sono dove voglio essere.”
Un altro tema caldo riguarda la possibilità di salire al numero 1 del ranking ATP in assenza di Jannik Sinner, attualmente fuori dal circuito per tre mesi. Zverev, però, smorza le aspettative: “All’inizio ci pensavo, ma ora meno, perché sto giocando malissimo. Prima di puntare al numero 1, devo ritrovare il mio gioco. Per diventare il migliore devi vincere tornei, e io al momento non sto superando neanche il primo o il secondo turno.”
Il tedesco ha poi analizzato i punti deboli del suo gioco: “C’è un po’ di tutto da sistemare. Il mio servizio è molto peggiorato nelle ultime settimane, soprattutto la prima. Anche da fondo campo non sto giocando bene. Non si può individuare un solo problema, è un insieme di cose.”
Ma come si esce da una crisi del genere? Zverev ha una risposta chiara: “Serve allenarsi tanto. Dopo la finale in Australia ho iniziato a praticare meno, ma ora devo trovare un modo per far funzionare le cose di nuovo.”
Infine, quando gli è stato chiesto quale sia stato il momento di maggior orgoglio della sua carriera, il tedesco ha preferito rimandare la risposta: “Meglio farmi questa domanda a Miami. Adesso è difficile rispondere.”