Sorprese e conferme dai Quarti a Doha. Rublev supera a fatica De Minaur, Medvedev lascia il campo all’improvviso con Aliassime e Lehecka elimina Alcaraz. Ora spazio a Berrettini e Draper

[5] A. Rublev b. [2] A. de Minaur 6/1 3/6 7/6(8)

Ci sono volute 2 ore e 39 minuti per risolvere la grande battaglia fra Rublev e De Minaur. A spuntarla è stato il russo, che ha avuto bisogno di ben 8 match point, annullandone uno, per piegare la testa di serie numero 2 del torneo.

Nel primo set De Minaur paga una bassissima percentuale di prime palle in campo, solo il 46%, che gli costa un break nel quarto e nel sesto gioco. Per Rublev invece un ottimo primo parziale, in cui non concede nulla all’avversario chiudendo 6-1 in 34 minuti. Nel corso del secondo set De Minaur continua sull’unica via che conosce, la difesa a oltranza. Questo mina le certezze di Rublev, che prima concede un break nel quarto gioco e poi cede a una furia incontrollata quando, sotto 4-2, si vede annullare due palle break. Arrivano il warning per il russo e cinque punti consecutivi di De Minaur, che lo mandano avanti 5-2 nel punteggio. Niente da fare per il russo, che non riesce a guadagnarsi occasioni di break e cede il secondo set 6-3.

Nel terzo set Rublev recupera lucidità e annulla una palla break in apertura. Il set resta in equilibrio fino al quarto gioco, quando il russo riesce a strappare il servizio a De Minaur. Avanti di un break Rublev martella, ma De Minaur non molla di un centimetro, si arriva così al game che sembra essere quello decisivo. Sembra, perché sotto 5-2 sul proprio servizio De Minaur annulla un match point e resta in partita. Rublev può comunque servire per il match, ma spreca un altro match point e prende il contro break. Sul 5-4 De Minaur serve per allungare la partita. Rublev spreca tre match point consecutivi e alla terza palla utile l’australiano chiude il game. Il russo allora sbatte di nuovo la racchetta per terra e prende un altro warning. Sembra il preludio a un’altra disfatta di Rublev, che però si ricompone e allora si va al tie-break decisivo.

Il tie-break si apre con quattro mini break nei primi quattro punti. De Minaur perde una terza volta il punto al servizio, e si gira dunque 4-2 per Rublev. La partita però non è finita, e De Minaur recupera il mini break di svantaggio fino ad arrivare addirittura a match point sul 6-5. Rublev riesce però a vincere entrambi i punti al servizo, e questa volta va lui a match point. De Minaur riesce ad annullarlo, ma le occasioni da quel momento sono tutte in favore di Rublev che spreca un altro match point sull’8-7, prima di chiudere definitivamente 10-8.

F. Auger Aliassime b. [4] D. Medvedev 6/3 rit.

Dopo aver vinto senza neanche scendere in campo ieri con Medjodovic, gioca solo un set oggi Auger Aliassime contro il campione del 2023 Daniil Medvedev. Il primo e unico set giocato aveva restituito un Aliassime ritrovato, dopo il ritiro al primo turno di Rotterdam con Vavassori. Il parziale si è concluso 6-3 in favore di Aliassime, con due soli punti concessi al servizio e due break ottenuti nel settimo e nel nono gioco. Il canadese, a parte l’inciampo della scorsa settimana, sta comunque attraversando un buon periodo avendo vinto l’ATP 250 di Montpellier.

“Purtroppo ho avuto un’intossicazione alimentare. Sono molto deluso di concludere la mia corsa qui a Doha in questo modo, perché sentivo di aver giocato bene. Non vedo l’ora di tornare l’anno prossimo.” Queste le dichiarazioni del russo dopo il ritiro, la cui uscita dal campo senza stringere la mano all’avversario ha fatto molto discutere.

Queste invece le dichiarazioni a caldo post partita del canadese, che certamente può festeggiare l’approdo in semifinale seppur in modo rocambolesco: “È una settimana strana finora perché di solito vinci tre partite per arrivare a questa parte“. “Ho superato il primo turno, condizioni diverse rispetto alle settimane scorse. E poi, dopo, ho giocato un set solo quando avrei dovuto vincerne almeno quattro. Non so cosa dire, è strano“, ha detto ancora Auger. Il canadese se la vedrà in semifinale con Rublev, che al contrario non sarà freschissimo dopo la maratona con De Minaur.

J. Lehecka b. [1] C. Alcaraz 6/3 3/6 6/4

Primo set di grandissimo livello fra Alcaraz e Lehecka. Dopo due game di studio, arrivano un break in favore di Alcaraz e l’immediato contro break per il ceco. Nel sesto gioco è ancora Lehecka a farsi avanti, e sfruttando la seconda di tre palle break consecutive si porta avanti 4-2. Nel game successivo Alcaraz prova a tornare in partita, ma non sfrutta una palla break nei vantaggi e allora Lehecka allunga 5-2. Alcaraz tiene il servizio a zero, con Lehecka che conserva le energie per servire per il set sul 5-3. Energie di cui ha estremo bisogno, perché Alcaraz non ha nessuna intenzione di mollare il parziale. Lo spagnolo annulla due set point, ma spreca una palla break. Arriva un altro set point per Lehecka, che però ancora una volta viene annullato, alla fine il ceco riesce a chiudere i conti sul 6-3 alla quarta occasione utile.

Nel secondo set basta un break ad Alcaraz per rimettere in pari il conto dei set. Il secondo parziale è molto equilibrato, con i due giocatori che non concedono occasioni nei propri turni di battuta. Il numero 1 del seeding è quindi molto bravo, nel quarto gioco, a sfruttare l’unica occasione di break. Alcaraz va poi a servire per il set sul 5-3, e al secondo set point chiude 6-3 rimandando tutto al terzo e decisivo set.

Il terzo set è un riassunto delle enormi qualità, e pecche, dei due giocatori. Sul 2-2 Lehecka subisce un break che può dare lo slancio definitivo ad Alcaraz. Sul 4-2 arriva la classica sliding door che rende unico il tennis. Alcaraz non sfrutta una palla break, che lo avrebbe mandato a servire per il match sul 5-2. L’enorme brivido restituisce brio a Lehecka, che ottiene immediatamente il contro break e si porta sul 4-4, complice anche un doppio fallo dello spagnolo sul 15-30. Alcaraz infine va a servire sotto 5-4, e lì Lehecka completa il capolavoro chiudendo 6-4 con il secondo break del set. Lehecka ottiene quindi la più grande vittoria della carriera, e conferma di essere in una fase di crescita importantissima. Alcaraz dimostra dal canto di suo di non essere ancora, almeno dal punto di vista della forza mentale, al livello del rivale Jannik Sinner.