La sciatrice bergamasca si è espressa duramente nei confronti del numero uno del mondo dopo la scelta di quest’ultimo di non recarsi alla cerimonia per celebrare i successi del tennis azzurro insieme al Capo dello Stato : “Nemmeno lontanamente concepibile”.
Sofia Goggia, campionessa sulle piste da sci, aveva già avuto occasione di parlare del numero uno al mondo del tennis in un’intervista per il Corriere dello sport, nella quale aveva fatto una battuta simpatica e molto diretta: “Sinner? Pazzesco, scia una volta e tiene le ginocchia parallele: un dettaglio tecnico sul quale ancora lavoro col mio allenatore. Sotto le sue ci passa un treno“. Questa volta, però, non ha avuto peli sulla lingua e ha criticato Jannik per aver “schivato” l’invito del Presidente della Repubblica al Quirinale, dove il 29 gennaio si è tenuta la cerimonia ufficiale per celebrare le straordinarie vittorie ottenute nel 2024 dalle rappresentative italiane in Coppa Davis e in Billie Jean King Cup.
Goggia: “Nemmeno lontanamente concepibile”
Sofia Goggia è andata dritta saltando le porte quando le hanno chiesto cosa pensasse del comportamento nell’occasione dell’altoatesino. La campionessa ha fatto capire molto chiaramente che si sarebbe comportata in modo diverso se fosse stata nei panni di Jannik Sinner, specificando che non avrebbe mai rifiutato l’invito ricevuto da Sergio Mattarella, neanche se avesse vinto un oro mondiale dall’altra parte del mondo e si fosse trovata senza alcuna energia. Queste le sue parole: “Io ci sarei andata perché il presidente della Repubblica è la più alta carica dello Stato. Ho un rispetto massimo verso le istituzioni, di cui tra l’altro faccio parte come rappresentante della Guardia di Finanza. L’invito è un motivo di orgoglio immenso e, per come vivo io, non è nemmeno lontanamente concepibile pensare a un rifiuto“.
La trentaduenne bergamasca, che sarà una delle nostre punte di diamante ai Mondiali di sci che stanno per iniziare a Saalbach in Austria, ha poi dato spazio al fair play riconoscendo che Jannik si trovava per svariate ragioni in una situazione particolare: “Nessuno può davvero sapere quale fosse lo stato fisico e mentale di Sinner, reduce da uno sforzo estremo e da un viaggio intercontinentale“, ha detto. Già qualche mese fa Goggia aveva espresso parole di comprensione nei confronti del vincitore dell’Open d’Australia riguardo alla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto, considerato anche che le era capitata una situazione simile in passato.
La cruda realtà della cultura sportiva italiana secondo la sciatrice bergamasca
Interessante il pensiero di Sofia circa le aspettative che le persone hanno su di lei, Sinner e sugli altri campioni italiani: “Un’aspettativa tale che se arrivi seconda, terza o quarta la gente pensa che siano gare andate male. Fa parte di una cultura italiana sportiva un po’ retrograda, da bar sport”.
La sciatrice, intervistata da Repubblica, ha parlato poi del confine sfumato tra campione e personaggio: “Tomba, per esempio, era considerato arrogante perché era fuori dai canoni di serietà imposti dagli austriaci. Ma adesso nello sci ognuno esprime sé stesso liberamente, senza sentirsi costretto a vivere secondo regole di un mondo che non esiste più. Non vedo una distinzione tra la persona e il personaggio. Prima devi ottenere i risultati, poi se riesci a esprimere te stessa nella tua autenticità allora diventi personaggio. Da giovane ero ancora più dirompente di adesso: nel 2014 a un allenatore dissi ‘mi sento la discesista più forte al Mondo’. Poi mi infortunai, e lui disse che ero un po’ arrogante. Ma io sentivo qualcosa che alla fine si sarebbe concretizzato: un oro olimpico, quattro coppe del mondo. Quando ci sono riuscita ho potuto esprimere me stessa, la mia visione. Ma se non si ottengono risultati, si è solo dei pagliacci”.