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    Australian Open: Bolelli e Vavassori concedono il bis

    Partono male gli azzurri, ma superata la tensione, la coppia ritrova il proprio tennis e vince in rimonta

    [3] Bolelli/Vavassori b. Goransson/Verbeek 2/6 6/3 6/4

    Come una nave in balia della tempesta, Bolelli e Vavassori hanno iniziato il loro match contro gli outsider Andre Goransson e Sem Verbeek con il vento contrario. La coppia italiana si è trovata invischiata in un primo set a senso unico, chiuso con un severo 6-2 per gli avversari. Ma, come ogni grande equipaggio, gli azzurri hanno saputo riprendere il timone e virare verso la vittoria, conquistando una splendida finale agli Australian Open.

    Alla vigilia, Goransson e Verbeek non sembravano un ostacolo insormontabile, eppure i segnali di pericolo c’erano. Al turno precedente, i due avevano eliminato le teste di serie numero uno, Arevalo e Pavic, giocatori dal palmarès importante, con titoli Slam e medaglie olimpiche. Goransson, con un passato nei quarti di Wimbledon, e Verbeek, mai andato oltre il secondo turno in uno Slam, si sono presentati alla loro prima semifinale Slam con un gioco solido e affiatato.

    IL MATCH

    Il match è cominciato nel peggiore dei modi per gli italiani. Errori gratuiti, doppi falli e una prestazione impacciata li hanno portati rapidamente sotto di due break. Con soli tre vincenti contro i dieci degli avversari, il primo set si è chiuso in appena mezz’ora.

    Ma proprio quando la nave sembrava affondare, è arrivato nel secondo set il primo segnale di ribellione. Un passante di dritto di Vavassori ha rotto il ritmo degli avversari, seguito da un intervento a rete che ha scaldato gli animi. Finalmente è arrivato il primo break, grazie anche a un errore di Verbeek, e la coppia italiana ha iniziato a ingranare.

    Vavassori, con un ace, ha servito per la prima volta con sicurezza e gli azzurri hanno consolidato il vantaggio. Nonostante qualche brivido, un paio di volée magistrali di Bolelli hanno permesso di chiudere il secondo set sul 6-3. Con dieci vincenti, il tennis degli italiani ha ritrovato fluidità e precisione, come un fiume che, dopo essere stato arginato, riprende il suo corso naturale.

    La vera svolta è arrivata nel terzo set, quando il servizio degli avversari, fino a quel momento solido, ha cominciato a vacillare. Un fallo di piede chiamato a Goransson sul 40/30 ha aperto un piccolo spiraglio, ma è stato il terzo game a cambiare definitivamente l’inerzia. Due doppi falli di Goransson, di cui uno ancora per fallo di piede, hanno consegnato agli italiani un break prezioso. Una risposta perfetta di Vavassori, seguita da una chiusura a rete di Bolelli, ha messo il sigillo su un punto chiave.

    Sul 5-4, Bolelli è andato al servizio per chiudere il match. Dopo una volée vincente di Vavassori, qualche errore degli avversari e due match point conquistati, è stata ancora una volée di Vavassori a decretare la vittoria.

    Una nuova finale per gli azzurri

    Per Bolelli si tratta della terza finale agli Australian Open, dopo il trionfo con Fabio Fognini nel 2015 e la sfortunata sconfitta dello scorso anno in coppia con Vavassori. La coppia italiana affronterà ora Harri Heliovaara e Henry Patten, teste di serie numero sei, che hanno superato in semifinale i fortissimi tedeschi Krawietz e Puetz al termine di un match combattuto e vinto, anche loro, in tre set.

    E ora, la storia degli Australian Open aspetta solo di essere scritta.

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